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Delitto di Novi Ligure, Don Mazzi: “Erika De Nardo ha nuova vita, si è sposata”

Cronaca

Il fondatore della comunità Exodus parla al settimanale Oggi della ragazza che nel 2001 a 16 anni, insieme al fidanzato Omar Favaro, massacrò la madre e il fratello di 11 anni: “Ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, il padre è stato molto importante”

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"Erika ha una nuova vita, si è sposata”. A parlare è don Antonio Mazzi, che a al settimanale Oggi ha raccontato la nuova vita di Erika De Nardo, la ragazza che il 21 febbraio 2001, a 16 anni, uccise la madre e il fratellino a Novi Ligure con la complicità del fidanzato Omar Favaro.

“Il padre è stato molto importante”

Secondo don Mazzi, che ha fondato la comunità Exodus dove Erika De Nardo è stata ospite, la ragazza “ha maturato la giusta consapevolezza sulla tragedia, quella che permette di continuare a vivere”. E aggiunge: “Il padre è stato molto importante in questo processo", riferendosi al fatto che il papà della ragazza non l’ha mai abbandonata, è sempre andato a trovarla in carcere, prima a Milano, all'istituto per minori Beccaria, poi a Verziano (Brescia).

La vicenda

È il 21 febbraio del 2001 quando nel quartiere Lodolino di Novi Ligure Susy De Nardo, 41 anni, e suo figlio Gianluca, di 11, vengono massacrati con decine di coltellate (97 in tutto). A ucciderli, si scopre il giorno dopo, sono stati la figlia e sorella Erika, sedicenne, e il fidanzato Omar Favaro, 17 anni. Lei viene portata nel carcere Beccaria di Milano, lui al Ferrante Aporti di Torino. Il 14 dicembre 2001 il Tribunale dei minori di Torino condanna la Erika a sedici anni di carcere e Omar a 14, sentenza poi confermata il 30 maggio 2002 dalla Corte d'Appello e infine dalla Cassazione, che rende le condanne definitive. Il 23 aprile 2009, Erika si laurea in carcere con 110 e lode con una tesi sul pensiero filosofico di Socrate. Il 3 marzo 2010 Omar, all'età di 27 anni, lascia il carcere in anticipo, grazie all'indulto e agli sconti di pena per buona condotta. Erika De Nardo, invece, torna libera nel 2011.