Istat: la natalità continua a calare, 18mila bambini in meno nel 2018

Cronaca

Lo scorso anno sono diminuite soprattutto le nascite dei primogeniti. Il numero medio di figli per donna scende a 1,29 e l’età media delle neomadri si attesta a 32 anni

La natalità in Italia continua a calare: nel 2018 sono stati iscritti all’anagrafe oltre 18mila bambini in meno rispetto all’anno precedente. A rilevarlo è l’Istat, secondo cui diminuiscono soprattutto le nascite dei primogeniti, che si riducono a 204.883, 79mila in meno rispetto al 2008. Scende anche il numero medio di figli per donna che si ferma a 1,29 contro l’1,46 nel 2010, anno di massimo relativo della fecondità. Sale, invece, l’età media delle nuove madri: il primo figlio arriva a 32 anni.

Quasi un figlio su tre fuori dal matrimonio

Nel 2018 sono stati iscritti all’anagrafe 439.747 nuovi bambini, quasi 140mila in meno nel confronto con il 2008. In totale, lo scorso anno si è avuto un meno 4% di nati iscritti in Anagrafe nel 2018 rispetto al 2017. Il calo è attribuibile prevalentemente alla diminuzione dei figli di genitori entrambi italiani che sono stati l'85,7% in meno dei nati registrati nell'ultimo anno. Quasi un figlio su tre è nato fuori dal matrimonio con un aumento di oltre 29mila unità rispetto al 2008, raggiungendo quota 141.979. Nel 2018 il 32,3% dei figli è nato tra coppie non sposate, nel 1995 la percentuale era solo dell'8,1% e nel 2008 del 19,6%. La quota più elevata dei nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (38,1%), seguito dal Nord-Est (35,5%) e dal Nord-Ovest (34,5%). Tra le Regioni del Centro spicca la Toscana (40,8%), mentre al Nord-Est la proporzione più alta è a Bolzano (46,5%, il valore più alto a livello nazionale). Il Mezzogiorno presenta generalmente incidenze molto più contenute (25,8%), con percentuali più basse in Basilicata (20,7%) e Calabria (21,1%). Il valore della Sardegna (42,7%) supera, invece, anche la media del Centro-Nord. 

Al Nord un nato su 5 ha genitori stranieri

I nuovi nati con almeno un genitore straniero sono stati il 22%, 96.578, in diminuzione dal 2012, mentre i bambini nati da genitori entrambi stranieri sono 65.444, il 14,9% del totale dei nati. Più di un nato su cinque al Nord ha genitori entrambi stranieri. Al primo posto si confermano i bambini con genitori rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). Queste quattro comunità di origine rappresentano la metà del totale dei nati stranieri. L'incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati è molto più elevata nelle regioni del Nord (20,7% nel Nord-est e 21,0% nel Nord-ovest) e, in misura minore, in quelle del Centro (17,5%); nel Mezzogiorno l'incidenza è molto inferiore rispetto al resto d'Italia (6,0% al Sud e 5,6% nelle Isole). Nel 2018 è di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna (24,3%), quasi il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte. La percentuale di nati stranieri è decisamente più contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, con l'eccezione dell'Abruzzo (10,5%). 

Meno 11mila bambini anche tra coppie straniere

Si riduce anche il contributo alla natalità dei cittadini stranieri: dal 2012 al 2018 i nati con almeno un genitore straniero sono stati quasi 11mila in meno, 96.578 unità. Solo nell'ultimo anno si è registrata una riduzione di oltre 2.600 unità.

Sofia e Leonardo i nomi preferiti

Francesco perde il suo storico primato tra i nomi più scelti in Italia, i neo genitori preferiscono Leonardo. In terza posizione, stabile, è ancora Alessandro. Come l'anno precedente rimane invariata la graduatoria dei primi tre nomi femminili: Sofia, Giulia e Aurora. Nonostante ci siano quasi 29mila nomi diversi per i maschi e oltre 27mila per le femmine, la distribuzione del numero di bambini secondo il nome rivela un'elevata concentrazione intorno ai primi 30 in ordine di frequenza, che complessivamente coprono quasi il 45% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e oltre il 38% di quelli delle bambine.

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