Sono oltre 30.000 gli edifici dismessi che potrano essere recuperati anche con un utilizzo diverso
Una mappa di come siano divise provincia per provincia non c'è, ma si contano 30.000 cascine abbandonate in Lombardia che potranno trovare una nuova vita dopo l'approvazione della legge sulla rigenerazione urbana, che contiene anche un articolo riguardante la semplificazione normativa per il recupero delle cascine dismesse della Regione, una norma fortemente voluta dall'Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
Nuova vita per gli edifici
“Il recupero a burocrazia zero delle cascine lombarde dismesse è un'opportunità straordinaria per il nostro territorio" ha spiegato l'Assessore subito dopo l'approvazione da parte del Consiglio. Si tratta, ha detto Rolfi, di un provvediemento che punta alla massima semplificazione per valorizzare l'immenso patrimonio lombardo che rischia di andare in parte perduto e invece così viene riconosciuto come un'attività di pubblico interesse per ragioni storiche, culturali e territoriali. "Stiamo cercando di dare un futuro a un patrimonio significativo oggi fatiscente, abbandonato e privo di una chiara funzionalità” ha chiarito Fabio Rolfi.
In cosa consiste la semplificazione dell'iter? Si potrà realizzare in deroga ai Pgt e ai piani territoriali attraverso una delibera comunale semplificata. Sarà possibile ampliare la superficie lorda del 20% e cambiare la destinazione d’uso, con alcune preclusioni: la media e grande distribuzione commerciale e la destinazione produttivo-industriali, per salvaguardare la storia degli edifici. Il tutto, specificano dalla Regione, con il limite di non interferire con l’attività agricola esistente e limitando l’impatto ai soli edifici rurali dismessi da almeno tre anni ed esistenti alla data di approvazione della legge.
Posti di lavoro e turismo rurale
Gli edifici agricoli sono spesso abbandonati a causa dell'evoluzione produttiva e normativa di una attività sempre più avanzata sotto il profilo tecnologico, spiegano dalla Regione, e questa norma offrirà la possibilità di valorizzare un patrimonio senza eguali in Europa, garantendo la multifunzionalitá che è propria dell’agricoltura moderna.
È auspicabile il recupero attraverso l’attività agricola, ma se ci sono tante cascine abbandonate significa che questa destinazione non è più utile. E' questo il ragionamento che ha spinto la Lombardia a votare per un recupero che vada anche in altre direzioni, ovvero ad ampliare la possibilità di utilizzo delle vecchie cascine con attività diverse che siano però compatibili con il contesto agricolo (ad esempio potranno ospitare attività ricettive, centri ippici, attività residenziali e di piccolo commercio).
Questa rinascita delle vecchie cascine potrà creare, stando ai calcoli dell'assessorato, indotto e posti lavoro e renderà le campagne lombarde fruibili anche a un più ampio turismo rurale come già avviene in altre regioni italiane.