E' accaduto a una donna di 32 anni, mandata a casa e invitata a tornare il giorno dopo. Nel frattempo il bambino è deceduto. Aperta un'inchiesta
E' andata in ospedale per il cesareo, rinviato il giorno prima per mancanza di anestesisti, ma scopre che il figlio intanto è morto. E' accaduto a Vibo Valentia, a una donna di 32 anni: secondo il marito della donna, alla moglie, durante un controllo effettuato il 26 settembre scorso in cui non erano emerse anomalie, era stato detto che sarebbe stata chiamata a breve per il cesareo. La mattina del 9 ottobre alla donna, presentatasi insieme al marito in ospedale perché non aveva ricevuto alcuna notizia, sarebbe stato detto che non si poteva procedere al parto cesareo per l'assenza di anestesisti e di tornare l'indomani. Nel frattempo, però, il bambino e' deceduto. Il marito della donna, nel momento in cui gli è stata comunicata la notizia, è andato in escandescenze, inveendo contro il personale del reparto. E' intervenuta la polizia, che ha condotto l'uomo in Questura per ricostruire i fatti, mentre la moglie è rimasta in ospedale dove è stata subito sottoposta al taglio cesareo per l'estrazione del feto morto.
Ispezione e inchiesta
Per far luce sulla vicenda ed appurare i fatti con esattezza, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha immediatamente predisposto l'invio di un'ispezione nell'ospedale di Vibo Valentia. Nel 2007 l'ospedale fu al centro di un'altra drammatica vicenda, quando si verificò un black out a causa del quale morì la sedicenne Federica Monteleone, che nel momento dell'assenza di energia elettrica veniva sottoposta ad un intervento chirurgico.
Sulla vicenda è intervenuto il Direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale, Elisabetta Tripodi, che, "nell'esprimere particolare vicinanza alla signora G.M.A e ai familiari per quanto accaduto, ha immediatamente disposto un'inchiesta interna volta ad accertare i fatti avvenuti, riservandosi di adottare i dovuti provvedimenti nel caso in cui dovessero scaturire specifiche responsabilità".