Foto davanti a tomba di Mussolini, licenziato portavoce dell'assessore Welfare Piemonte

Cronaca

Andrea Lorusso ha postato su Fb uno scatto a Predappio in ginocchio e a mani giunte. Dopo le polemiche si è difeso: “Una goliardata da ragazzo, non sono fascista”. Ma l’assessore piemontese al Welfare Chiara Caucino ha deciso di togliere l’incarico al suo addetto stampa

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Una foto davanti alla tomba di Mussolini, in ginocchio e a mani giunte, come in preghiera. Il protagonista dello scatto, risalente a qualche anno fa e pubblicato su Facebook, è Andrea Lorusso, 28 anni, addetto stampa dell'assessore regionale al Welfare del Piemonte, la leghista Chiara Caucino. Dopo giorni di polemiche, l’assessore ha deciso (come anticipato da Repubblica) di licenziare Lorusso, al quale vengono contestate anche alcune frasi scritte in passato sui social, in particolare una citazione sessista del dittatore fascista durante il Ventennio.

La foto a Predappio

La foto che ha scatenato le polemiche è stata fatta tempo fa a Predappio. Si vede Lorusso a mani giunte, in ginocchio, davanti alla tomba di Mussolini. L’immagine, postata su Facebook e poi cancellata, era accompagnata dal messaggio “Io non ho tradito”. Nel profilo di Lorusso, ricco di selfie con Matteo Salvini e altri dirigenti della Lega, è spuntato anche un vecchio post, risalente al 2010, con un aforisma mussoliniano sessista.

Le reazioni politiche

Il governatore piemontese Alberto Cirio ha commentato: "Posizioni e parole di questo tipo sono inaccettabili”. L'assessore Chiara Caucino, che in Regione Piemonte ha le deleghe al Welfare, alla Famiglia e ai Bambini, ha minacciato di querelare chi "collega la mia immagine a una visione fascista del mondo”, chiarendo comunque che “le sue parole non mi rappresentano”.

La replica di Lorusso

Lorusso è intervenuto in prima persona nella polemica con un post su Facebook in cui ha spiegato: “Non sono un fascista, forse la mia colpa è di non essere stato nello schieramento degli “anti”. Mi mortifica il massacro mediatico a cui sono stato sottoposto, i commenti velenosi e le congetture. Ho pubblicato sempre foto irriverenti, citazioni scomode, la mia è pura e semplice provocazione intellettuale, un andare controcorrente”. Poi prosegue: “Addirittura ho letto un post che non avevo la più pallida idea nemmeno di avere condiviso, del 13 Marzo 2010. Una citazione di Mussolini sullo stato delle donne durante il Ventennio. Non è un pensiero che mi appartiene. E mi sento anche ridicolo a doverlo specificare. Goliardate da ragazzo, in un Paese che pensavo civile e democratico”.

Il licenziamento

Le spiegazioni di difesa date da Lorusso però non sono bastate a fargli conservare il suo posto di lavoro. Dopo due giorni di polemiche, l’assessore Caucino ha annunciato: “Oggi non sono a Torino per altri impegni, ma sto prendendo questo provvedimento che firmerò domani”, riferendosi all’imminente licenziamento del suo addetto stampa.

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