In un’intervista a Repubblica, parla il padre del bambino immigrato di 3 anni colpito da un uomo perché si era avvicinato a un passeggino per vedere dentro: “Mio figlio mi chiede ‘che ho fatto di male?’ e non so cosa dirgli. La città mi è stata vicina”
“Mio figlio per due giorni non è riuscito a dormire. Era terrorizzato, piangeva continuamente. E mi chiedeva ‘cosa ho fatto di sbagliato, papà?’. Io non sapevo cosa rispondergli”. Il padre del bimbo nordafricano di 3 anni, preso a calci nel centro di Cosenza da un uomo perché il piccolo si era avvicinato al passeggino di una neonata per vedere dentro, ha raccontato con queste parole, in un’intervista a Repubblica, le conseguenze dell’episodio.
“Mio figlio non capisce cosa sia successo”
L’uomo, in Italia dal 1995, ha spiegato le condizioni del piccolo: "Ha ancora dolore, ma quello passerà insieme a lividi e contusioni. I medici lo hanno visitato e hanno detto che non c'è nulla di preoccupante. Psicologicamente però, ci preoccupa. Non riesce a capire cosa sia successo e piange disperato. Anche il fratello e la sorella sono inquieti, arrabbiati". Il papà invece non riesce a capacitarsi: “Non riuscivo a crederci. In oltre vent'anni in Italia, non mi è mai successa una cosa del genere. Lavoro a Cosenza da vent'anni, la mia famiglia è qui, i miei figli crescono qui non ho mai avuto problemi".
“La città ci è stata vicina”
L’uomo ha detto che per giorni si è disperato, “ma la città mi è stata vicina. C'è stata anche tanta gente coraggiosa, come la ragazza che ha denunciato tutto su Facebook. In tanti mi hanno espresso solidarietà. La polizia è stata rapida e ha trovato subito l'aggressore. Vorrei capire come ha fatto, proprio lui che ha una figlia, che la stava portando in giro in passeggino, a prendersela con un piccolino di tre anni. È incomprensibile l'aggressione immotivata di un adulto. Ma quella di un bambino è intollerabile".
La dinamica dell’episodio
Martedì scorso, in pieno centro a Cosenza, in una traversa di corso Mazzini, il bimbo di 3 anni era insieme ai fratelli di 8 e 10 anni e stava andando a comprare un gelato. Per strada, il bimbo si è avvicinato ad un passeggino dove si trovava la figlia neonata di una coppia di passanti. La prima a reagire è stata la donna, seguita poi dal marito che, secondo quanto raccontato da una testimone, avrebbe colpito il bimbo di 3 anni con un calcio. “Ho visto quel bimbo fare un salto di due metri e accasciarsi a terra”, ha spiegato la testimone. Il bambino è stato immediatamente soccorso dai passanti che hanno chiamato il 118 e allertato la polizia.
Denunciata la coppia
Il responsabile è stato individuato e denunciato dalla polizia. È un 22enne e insieme a lui è stata denunciata anche la moglie di 24 anni, entrambi con l’accusa di lesioni personali aggravate. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il ragazzo che ha dato il calcio è il fratello di un pentito di camorra che si trovava in un luogo protetto del cosentino. La coppia denunciata è stata immediatamente allontanata dalla Calabria e trasferita in un'altra località protetta.