Maturità 2020, date e novità dal Miur: ecco cosa cambierà
CronacaIl "nuovo" esame ha debuttato nel 2019 e verrà riproposto anche il prossimo anno. Le prove scritte si terranno il 17 e 18 giugno
Il nuovo esame di maturità ha fatto il suo debutto ufficiale nel 2019. Introdotto dalla riforma della Buona Scuola, ecco tutte le novità previste e i cambiamenti apportati. In attesa di capire quale sarà il peso delle prove Invalsi e dell'alternanza scuola lavoro (requisiti previsti dalla riforma, ma ancora non obbligatori) per l'ammissione.
I requisiti per l'ammissione
Nonostante la partecipazione alla prova nazionale Invalsi e lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro fossero entrambi requisiti fondamentali per l'accesso all'esame secondo la riforma, il Miur ha stabilito la loro non obbligatorietà per la Maturità 2019. E il ministero, in questo senso, non ha ancora sciolto i dubbi relativi al prossimo anno scolastico. Quel che è certo, invece, è che per essere ammessi alle prove, bisogna aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere la sufficienza in ciascuna disciplina, compresa la condotta. Spetta al Consiglio di classe deliberare, con decisione motivata, l'ammissione anche in caso di una insufficienza.
Le prove scritte
Rispetto al passato, le prove scritte sono passate da tre a due. La prima resta quella di italiano: i maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Anche le tipolgie di prove diminuiscono passando da quattro a tre: l'analisi del testo, la produzione di un testo argomentativo e una riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per quanto riguarda la prima tipologia, l'analisi del testo, gli autori sono due e non uno come accaduto in precedenza. La seconda prova, invece, riguarda una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio: per il liceo classico, ad esempio, riguarda sia il latino che il greco e non una sola delle due discipline d'indirizzo come accadeva in passato. Anche la seconda prova si svolge lo stesso giorno e con le medesime tracce in tutta Italia: le materie saranno comunicate presumibilmente a gennaio 2020.
La prova orale
L'orale resta l'ultima prova dell'esame di maturità e consiste ancora in un'interrogazione del maturando su più materie, da parte della commissione composta da interni ed esterni all'istituto. Abolita la cosiddetta "tesina", la prova è divisa in quattro parti: la discussione di un terma estratto dal maturando, l'esposizione dell'esperienza di alternanza scuola-lavoro, domande di educazione civica e correzione delle prove scritte.
Il punteggio
Non cambia il punteggio finale, che rimane in centesimi. Il maturando arriva all'esame finale con una base fino a 40 punti derivanti dal credito scolastico. Alla commissione, poi, spetta l'assegnazione dei rimanenti 60, con un massimo di 20 punti per ciascuna delle prove, compreso il colloquio orale. Il punteggio minimo per superare l'esame resta fissato a 60. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, nel caso il maturando abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.