Vino adulterato a Lecce, blitz dei Nas: 11 arresti e 6 aziende sequestrate

Cronaca

Tra gli arrestati imprenditori vitivinicoli delle province di Lecce e Brindisi, che avrebbero contraffatto il prodotto per ottenere determinati standard e aumentare la produzione. Sotto sequestro anche 30 milioni di litri di vino

Con l'accusa di aver adulterato vino per ottenere determinati standard e aumentare la produzione, 11 persone sono state arrestate a Lecce e 6 aziende sono finite sotto sequestro. I provvedimenti sono stati eseguiti da oltre 200 militari del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli, di unità dell'Arma territoriale e da circa 90 appartenenti all'Unità Centrale Investigativa dell'Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi). L’operazione, denominata 'Ghost Wine', è stata condotta dal Nas di Lecce e dall'Icqrf, e coordinata dalla Procura. In molti casi, gli agricoltori arrestati sono imprenditori vitivinicoli delle province di Lecce e Brindisi. Durante il blitz sono stati sequestrati anche 30 milioni di litri di vino.

Coldiretti: "+75% frodi smascherate in ultimo anno"

I casi contraffazione di vino, che vanno dallo zuccheraggio alle falsificazione delle etichette, dall'annacquamento all'aggiunta irregolare di aromi, nel 2018 sono aumentate del 75%. Lo ricorda Coldiretti, facendo riferimento alle frodi smascherate dalle forze dell’ordine. Questo tipo di manomissione del prodotto, secondo l’associazione, "mette a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino italiano a raggiungere il record storico di fatturato a 11 miliardi realizzato grazie alla crescita in valore sia nell'export (+3%) che nei consumi (+4%)". Per questa ragione "serve tolleranza zero sulle frodi". Lo scorso anno, ricorda Coldiretti, l’Ispettorato ha smascherato ben 194 notizie di reato con il sequestro di 15 milioni di chili di prodotto per un valore di 16,3 milioni di euro.

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