Si è spento nella sua casa di Bel Air uno dei manager più celebri degli anni '80, che lanciò a Ford alcuni dei modelli d'auto più celebri e salvò Chrysler dalla bancarotta
L'industria dell'auto dice addio a una leggenda. Lee Iacocca, all'anagrafe Lido Anthony Iacocca, è morto nella sua casa di Bel Air, a Los Angeles, all'età di 94 anni. "Nessuno può essere un cow boy per tutta la vita, neppure io", una delle sue frasi più celebri.
La carriera da Ford a Chrysler
In Ford fu lui a lanciare la mitica Mustang, sempre lui a salvare Chrysler dalla bancarotta con l'aiuto di soldi pubblici. Figlio di immigrati italiani, Lido Anthony Iacocca, era nato a Allentown, in Pennsylvania, il 15 ottobre del 1924. Ha studiato ingegneria e ottenuto un master alla Princeton prima di entrare in Ford nel 1946 e diventarne presidente nel dicembre del 1970. Venne licenziato da Henry Ford II nel 1978, a causa del fallimento della Pinto. Venne poi assunto alla guida della Chrysler dove, accettando lo stipendio simbolico di un dollaro all'anno, realizzò un epico salvataggio rilanciando l'azienda e diventando negli anni Ottanta, all'apice della sua carriera, il manager più popolare del mondo.
La vita privata
Divenne una celebrità apparendo personalmente negli spot della Chrysler, che lasciò nel 1992 cedendo le redini a Robert Eaton. "Nessuno può essere un cow boy per tutta la vita, neppure io", ammise. Ha confessato di aver tentato di suicidarsi almeno due volte. E' stato sposato 3 volte e il suo ultimo matrimonio, con Darrien Earle, e' finito nel 1994.La sua autobiografica del 1984, tradotta anche in italiano, è diventata un best seller internazionale.
Il sogno della Casa Bianca e la villa in Toscana
La visione di Lee "è quella che ci guida ancora oggi, caratterizzata da duro lavoro, dedizione e grinta", ha dichiarato Fca commentando in una nota la scomparsa di Iacocca. Di Iacocca si parlò anche come papabile candidato alla Casa Bianca nel 1984 e nel 1988, come democratico. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a Los Angeles ma non ha mai rinunciato ad avere una casa a Detroit, nella Motor City ed una proprieta' in Toscana, chiamata Villa Nicola in onore di suo padre.