Gorizia, crollo palazzina: tre corpi sotto le macerie. Ipotesi esplosione bombole Gpl

Cronaca

Intorno alle 4 si è verificata un'esplosione dovuta, probabilmente, a una fuga di gas nel solaio. Il crollo, nella centrale via XX Settembre, ha interessato tutto l'edificio. Aperta un'inchiesta per omicidio colposo e disastro, si ipotizza lo scoppio di bombole di Gpl

Tre morti. È il bilancio del crollo di una palazzina a Gorizia, nella centralissima via XX Settembre. Il crollo è stato causato da una esplosione avvenuta nella notte, alle 4.20, probabilmente a causa di una fuga di gas. Secondo una prima ricostruzione, la deflagrazione ha interessato il solaio della palazzina. Sul crollo è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo e disastro, e si ipotizza che a provocare l'esplosione siano state delle bombole di Gpl (FOTO). Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha proclamato il lutto cittadino. “È un dramma immenso per la nostra comunità - le parole del primo cittadino - Il nostro affetto e la nostra vicinanza vanno ai congiunti delle persone scomparse. Le forze dell'ordine stanno cercando di accertare le cause, che al momento appaiono ancora ignote".

Tre le vittime

I vigili del fuoco hanno prima estratto dalle macerie i corpi senza vita di due persone: si tratta di una coppia, lei italiana, 45 anni, lui sloveno, 47 anni, anche se la conferma ufficiale arriverà con gli esami autoptici. La coppia viveva al piano superiore. Poi è stata trovata anche una terza persona che precedentemente era stata segnalata come dispersa: un 50enne, con qualche problema motorio, che abitava al piano di sotto. Al lavoro squadre Usar e unità cinofile, oltre che un mezzo scavatore. L'esplosione è stata così forte da essere avvertita anche da lontano e da essere scambiata per una scossa di terremoto. 

Aperta un'inchiesta, ipotesi esplosione bombole di Gpl

Sul crollo della palazzina intanto è stata aperta una inchiesta. Le ipotesi sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo, ha spiegato il procuratore capo di Gorizia Massimo Lia. I vigili del fuoco stanno valutando l'ipotesi che "a provocare l'esplosione siano state delle bombole di Gpl", spiega il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Il primo cittadino ha aggiunto che è stata confermata la piena tenuta dell'impianto di distribuzione del gas metano. È stato anche appurato che i lavori di ristrutturazione dell'immobile, eseguiti due anni fa, non hanno riguardato le condutture. Il Comune ha messo a disposizione della procura della Repubblica un deposito dove verranno portati oggetti che potrebbero risultare determinanti per l'inchiesta.

Nella zona forte odore di gas. Verifiche su altri edifici

I soccorsi stanno operando da ore sul posto, con otto squadre. Si lavora anche per verificare le condizioni delle palazzine vicine a quella crollata, con l'attenzione puntata sulla loro tenuta strutturale. I soccorritori hanno riferito che nella zona, dopo l'esplosione, c'era ancora un forte odore di gas. Secondo quanto hanno detto alcuni testimoni, nell'area, sulla strada, di recente sarebbe stato compiuto un intervento che avrebbe riguardato proprio le condutture del gas. Ma il vicesindaco di Gorizia, Stefano Ceretta, ha subito precisato: "In questa strada non c'erano lavori in corso. Bisogna quindi accertare le cause dello scoppio. Al momento sono stati fatti controlli sulla rete gas che non hanno dato esito di eventuali disfunzioni". Per il vicesindaco "si teme dunque che la causa possa essere legata direttamente a un problema relativo all'impianto della casa. L'abitazione era stata ristrutturata da poco".

La palazzina composta da tre appartamenti 

Sul posto, anche i Carabinieri che hanno spiegato che la palazzina era costituita di tre appartamenti: uno sarebbe stato vuoto al momento dello scoppio, un altro occupato da una sola persona e un terzo da una coppia. Dopo l'esplosione sono rimaste in piedi solo tre pareti perimetrali. Il resto è crollato interamente.

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