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Falcone e Borsellino, i misteri sulle stragi diventano uno spettacolo al Teatro Massimo

Cronaca

Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, va in scena I traditori, che ricostruisce i retroscena di uno dei più grandi depistaggi della storia giudiziaria italiana. Un’opera-inchiesta firmata dai giornalisti Salvo Palazzolo e Gery Palazzotto. VIDEO

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Cinema, fumetti, canzoni. Dal 1992 a oggi le stragi di Mafia sono stati ricordate con tutte le forme d’arte possibili. Adesso, per la prima volta, un teatro d’Opera - il più grande d’Italia - ospita un’opera-inchiesta, uno spettacolo che mescola musica, recitazione, videomaking e giornalismo. Si chiama “I traditori” e va in scena proprio nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, il 23 maggio, al Teatro Massimo di Palermo.

Di cosa parla “I traditori”

“I traditori” ricostruisce i retroscena di uno dei più grandi depistaggi della storia giudiziaria italiana. Svela le trame dietro all’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Misteri dietro i quali si nascondono mafiosi, servizi segreti e uomini delle istituzioni. Dai pizzini criptici di Provenzano, a una traccia che porta alla cassaforte di Vito Ciancimino, dal misterioso ruolo di una donna senza volto alle deviazioni di una parte dell’apparato investigativo. I punti oscuri di una vicenda complessa vengono messi in fila in maniera lineare. Con rigore giornalistico e con il calore e le emozioni di musiche, luci e video.

“Troppe domande e nessuna risposta”

“Tutto quello che noi raccontiamo, e che per certi versi ha dell’inverosimile, è supportato da prove”, spiega il giornalista e scrittore Gery Palazzotto, autore insieme a Salvo Palazzolo dell’opera: “Prove che sveliamo in diretta, proiettando video dal palco”. Insomma, conclude Palazzotto, “cerchiamo il bandolo di una storia in cui ci sono troppe domande e nessuna risposta”. Diretto da Alberto Cavallotti, interpretato da Gigi Borruso, “I traditori” si avvale delle musiche di Marco Betta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri.