Milano, corpo carbonizzato alla Bovisasca: fermati 2 uomini. Pm: omicidio dopo una festa

Cronaca

A trovare il corpo, sezionato e del tutto irriconoscibile, erano stati i vigili del fuoco intervenuti per spegnere un incendio in una strada periferica. Pm: la vittima sarebbe stata uccisa dopo "un litigio" durante una festa nella zona "per motivi futili"

Due uomini sono stati fermati dalla polizia nell'ambito dell'indagine sul corpo smembrato e dato alle fiamme che sabato sera è stato trovato in via Cascina dei Prati, nel quartiere Bovisasca, a Milano. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, si tratterebbe di due colombiani arrivati in città nei giorni scorsi e successivamente bloccati dalle forze dell'ordine rispettivamente per omicidio aggravato dalla crudeltà e vilipendio e soppressione di cadavere. Uno di loro era sul punto di ritornare in Sudamerica partendo dall'aeroporto di Malpensa quando è stato fermato. Stando a quanto ha affermato il pm di Milano Paolo Storari, sabato 30 marzo nella casa "c'è stata una festa", con tanto di grigliata, e poi "un litigio, probabilmente dopo che le persone avevano bevuto molto". In questo contesto, aggiunge il pm, "l'uomo è stato ucciso con un taglio alla gola e altri colpi di coltello inferti in altre parti del corpo, forse per motivi futili, per ruggini e vicende pregresse ancora da chiarire". "In quell'appartamento c'era una festa e ho sentito qualcuno litigare. Poi ho visto una persona che puliva la strada", ha detto un testimone, grazie al quale è stato possibile risalire al luogo del delitto e ai due sospettati. Nella casa è stata trovata anche della benzina, liquido che sarebbe stato usato per appiccare il fuoco.

Il cadavere era in una valigia

Il cadavere carbonizzato e sezionato scoperto la sera del 30 marzo dai vigili del fuoco si trovava in una valigia. La persona deceduta sarebbe un uomo e, secondo i primi accertamenti, il tronco - trovato separato da testa e arti - è stato rinchiuso in un trolley di cui sono stati trovati i resti dell'intelaiatura. In base a quanto affermato dal pm milanese, il corpo è stato "tagliato con un'accetta" e poi trasportato "con un carrello" nel luogo in cui gli è stato fuoco. Sia sull'accetta ritrovata sia sul carrello sono state rilevate tracce di sangue. La vittima non è ancora stata identificata poiché non c'è corrispondenza tra le impronte digitali rilevate e il database delle forze dell'ordine, segno che non era mai stata "fotosegnalata".

Proseguono le indagini, attesa l’autopsia

Le indagini, affidate alla Squadra mobile, proseguono sia per cercare di identificare la vittima sia per acquisire elementi utili dai residenti e dal giro che gravita intorno alla strada dove è stato abbandonato il corpo (via Cascina dei Prati), nel quartiere Comasina. La tempestività dei pompieri ha preservato i resti del cadavere dalla totale distruzione e non si esclude quindi che da qualche polpastrello non del tutto carbonizzato la polizia possa risalire in tempi brevi all'identità della vittima. Si attendono quindi i risultati scientifici e dell'autopsia.

Il luogo del ritrovamento

Il cadavere carbonizzato è stato trovato in una sorta di discarica a cielo aperto in Via Cascina dei Prati, nella periferia Nord di Milano. Il corpo era vicino a un cassonetto dei rifiuti, abbandonato accanto a un gabbiotto per la raccolta della spazzatura di un condominio. Di fianco è stata trovata anche una bombola di gpl che non è esplosa. Al vaglio ci sono tutte le denunce di persone scomparse in tutt'Italia e proprio da queste potrebbero venire indicazioni per dare un nome al corpo che al momento del ritrovamento era senza la testa, parte delle braccia e delle gambe, amputate all'altezza delle ginocchia. Parti, queste, poi trovate a poca distanza dal resto del cadavere. Sentiti anche alcuni degli abitanti dei palazzi vicini ma a complicare le indagini c’è la mancata presenza di telecamere nella zona.

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