Terremoto Centro Italia, il Paese che non c’è: reportage

Cronaca

Roberto Inciocchi

Dopo Amatrice, Sky Tg24 continua il suo viaggio nelle zone colpite dal terremoto di due anni e mezzo fa. 138 i comuni colpiti e 30 miliardi i danni stimati

Ad Arquata i resti di una apocalisse. A Campotosto la desolazione di un paese che non esiste più. A Norcia la rabbia della gente scritta sui muri. A Preci il silenzio di vicoli soli. Ovunque il senso della rovina e del tradimento.

138 comuni colpiti, 30 miliardi di danni

Due anni e mezzo fa la sequenza di scosse che sbriciolò parte dell’Appennino centrale. 138 comuni colpiti. 30 miliardi di danni. Ad oggi solo una casa su dieci è stata ricostruita, mentre la cosiddetta ricostruzione pesante (beni artistici, chiese, edifici pubblici, palazzi privati) non è mai partita. Si continua a demolire, si portano via macerie. Cambiano Governi e Commissari straordinari, cambia impostazione, cambia approccio alle linee di progettazione. Serve un piano unico e condiviso, altrimenti il futuro resta in bilico. 

Il senso di abbandono

Il nostro viaggio ha toccato Umbria, Marche e Abruzzo. Abbiamo parlato con amministratori e gente comune. Da una parte la certezza dei ritardi, dall’altra il senso dell’abbandono. Molti luoghi non rinasceranno più. Altri attendono ancora soldi e certezze per avviare la ricostruzione. E così le economie sono ormai senza fiato, migliaia di giovani ricostruiscono vite altrove, i vecchi muoiono. 

 

"Se i soldi non ci sono, devono dircelo"

Il sindaco di Tolentino è chiaro: “Se i soldi non ci sono debbono dircelo, almeno questo, lo si deve a popolazioni sofferenti”. Almeno questo. Un altro Primo cittadino, quello di Arquata del Tronto, ci stringe le mani mentre andiamo via: “Tornate – ci dice – perché se non tornate per noi sarà finita. Continuate a raccontare ciò che eravamo e ciò che vorremmo tornare a essere”.   

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