Maurizio Campagna, fratello di Andrea, poliziotto ucciso nel 1979 dall’ex membro dei Pac: “Parole fuori luogo, doveva pensarci prima”
Cesare Battisti ammette i quattro omicidi di cui è accusato e chiede scusa. Ma Maurizio Campagna, fratello di Andrea, poliziotto di 24 anni, ucciso a Milano nel 1979, proprio dall’ex membro dei Pac, non ci sta: “Le scuse adesso - dice Campagna a Sky Tg24 - mi sembrano fuori luogo. Ritengo che il suo avvocato lo stia consigliando per avere riduzioni di pena. Non sono scuse veritiere, secondo me, l’unica cosa che pensa di ottenere è avere quelle riduzioni che hanno ottenuto tanti terroristi, compresi i componenti dei Pac”. (CHI E' E COSA HA FATTO CESARE BATTISTI - IL RACCONTO DI CHI LO HA CATTURATO)
"Pura vigliaccheria, nemmeno terrorismo"
Secondo quanto riferito da Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese che ha interrogato Battisti, per l’ex terrorista “all'epoca era una guerra giusta, adesso si rende conto della follia di quegli anni di piombo”. Maurizio Campagna invece ritiene che i crimini commessi da Battisti siano stati “pura vigliaccheria, neanche terrorismo. Erano proprio degli omicidi effettuati da killer seriali quale erano Battisti e la sua combriccola. Se sparare alle spalle a un ragazzo di 24 anni era una guerra…”.
"Battisti ha deriso le famiglie delle vittime"
“Le scuse - continua il fratello dell’agente ucciso - se dovevano essere fatte, dovevano essere fatte molto tempo prima, non ora che è stato portato in Italia (L'ARRESTO DI BATTISTI). Battisti dal 2004 ha continuato a dire che era innocente e che non ha commesso questi omicidi, oltre ad aver deriso le nostre famiglie dicendo che non aveva commesso questi reati. Per me, per quanto riguarda la famiglia Campagna, eravamo certi che fosse stato Battisti ad uccidere mio fratello, in quanto il papà della ragazza ha riconosciuto Battisti dalle foto segnaletiche. Più volte - conclude Maurizio Campagna - era stato richiesto il confronto all’americana, cosa che Battisti ha sempre rifiutato perché sapeva che sarebbe stato riconosciuto”.