Il nuotatore 19enne, colpito nella notte tra il 2 e il 3 febbraio a Roma da un proiettile che gli ha causato la paralisi delle gambe, spiega a Il Messaggero: “L’acqua è la mia vita”. Il padre: “Se gli togli le gambe e gli togli pure l’acqua, allora è finita”
A poco più di un mese dall’aggressione in cui è rimasto ferito da un proiettile che gli ha provocato la paralisi delle gambe, la giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo torna in piscina (IL VIDEO). “L’acqua è la mia vita”, ha detto a Il Messaggero il ragazzo, che sta per iniziare la riabilitazione in acqua alla Fondazione Santa Lucia, dove è stato trasferito dal San Camillo lo scorso 18 febbraio.
Il papà di Manuel: “Per lui è troppo importante tornare a nuotare”
“Se gli togli le gambe e gli togli pure l’acqua, allora è finita - ha detto il padre di Manuel al quotidiano romano - La piscina è il suo mondo, abbiamo scelto la clinica Santa Lucia proprio perché c’è una vasca di 25 metri, per lui è troppo importante tornare a nuotare”. Il ritorno del 19enne in acqua è imminente, a seconda delle sue condizioni fisiche potrebbe avvenire già oggi o domani.
La sparatoria
Manuel Bortuzzo è stato raggiunto da un proiettile nella notte tra il 2 e il 3 febbraio nel quartiere Axa, a Roma, mentre era con la fidanzata Martina, anche lei nuotatrice delle Fiamme Gialle, davanti a un distributore automatico di un tabaccaio. A sparare due persone su uno scooter. Pochi giorni dopo, il 6 febbraio, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, 24 e 25 anni, si sono presentati in Questura e hanno ammesso di aver sparato per errore alla coppia. Il loro avvocato ha spiegato che giravano armati perché avevano ricevuto delle minacce dopo una rissa in un locale e avevano paura. I due sono accusati di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e rischiano dai 7 ai 20 anni di reclusione.