Processo Maugeri, Formigoni è in carcere a Bollate. La difesa chiede arresti domiciliari

Cronaca

L’ex governatore della Lombardia ha fatto ingresso nel penitenziario dopo che ieri è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 5 anni e dieci mesi. Il suo avvocato ha chiesto la detenzione in casa: la Procura solleverà il caso davanti alla Corte d'Appello

Roberto Formigoni è entrato questa mattina in carcere a Bollate. L’ordine di esecuzione della pena per l'ex governatore della Lombardia è stato firmato dal sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna dopo che Formigoni è stato condannato ieri in via definitiva dalla Cassazione a cinque anni e dieci mesi nel processo per corruzione nel caso Maugeri-San Raffaele (LE TAPPE DEL PROCESSO). La difesa di Formigoni ha già depositato una istanza per chiedere gli arresti domiciliari, sostenendo che la legge “spazzacorrotti” non può essere applicata al suo caso. La Procura generale di Milano, secondo quanto appreso dall'Ansa, è pronta a dare parere negativo all'istanza di detenzione domiciliare, sollevando il cosiddetto “incidente di esecuzione”.

"Sereno" durante i primi colloqui con gli operatori del carcere

Formigoni è apparso "sereno" e "tranquillo" agli operatori del carcere di Bollate con i quali ha sostenuto una serie di colloqui. Tra questi anche uno con un educatore incaricato di capire se, in base alle condizioni psicologiche, ci siano misure particolari da adottare per tutelare la sua salute. Da quanto è trapelato sono in corso le valutazioni per stabilire quale sia la cella idonea a ospitarlo considerando la compatibilità con i compagni con cui dovrà dividere uno spazio ristretto.

La Corte d'Appello deciderà su detenzione domiciliare

Formigoni, nonostante abbia più di 70 anni, in base alla nuova legge "spazzacorrotti" (che non prevede misure alternative al carcere per i condannati per corruzione) non può godere dei benefici legati all'età che gli avrebbero consentito di evitare la cella e di espiare la pena in detenzione domiciliare. Ma il suo avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni, ha depositato la richiesta dei domiciliari al sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamamma in quanto “la nuova legge non può essere retroattiva e quindi non può essere applicata anche all'ex governatore condannato per fatti avvenuti prima della sua introduzione”. Sarà ora la quarta sezione penale della Corte d'Appello milanese ad occuparsi del cosiddetto “incidente di esecuzione” che il sostituto pg Lamanna solleverà il caso davanti alla sezione d'appello (udienza da fissare) che condannò Formigoni in secondo grado. La pena per l’ex governatore è stata ridotta in Cassazione, a causa della prescrizione di un capo d’imputazione. In appello, Formigoni era stato condannato a 7 anni e mezzo. Il pg della Cassazione aveva chiesto che fosse confermata

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