Le consulenze depositate in procura rivelano diverse “difformità” nell’uscita di sicurezza in cui, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre scorsi, sono morte schiacciate nella calca sei persone, tra cui cinque ragazzini e una donna di 39 anni, madre di quattro figli
Altezza insufficiente, pendenza elevata e balaustre laterali in "pessimo stato conservativo" sono solo alcune delle irregolarità riscontrate dai consulenti incaricati dalla procura di Ancona. Quattro i quesiti posti all'ingegnere Costanzo Di Perna, docente di fisica tecnica ambientale dell’Università Politecnica delle Marche e al tenente colonnello Marcello Mangione, ingegnere civile al comando generale dell'Arma dei carabinieri sull’uscita numero 3 dalla pista 1 della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre scorsi, sono morte schiacciate sei persone, tra cui cinque ragazzini e una donna di 39 anni, madre di quattro figli. Tra le altre "difformità" segnalate e l’insufficiente capacità di deflusso e la carenza di un corrimano centrale.
Una decina di indagati
L’unico quesito rimasto sospeso sarebbe quello relativo alla presenza di capsaicina, la sostanza urticante nello spray al peperoncino, che secondo alcune testimonianza avrebbe scatenato il panico, culminato nella calca mortale all'uscita di sicurezza. Nell'inchiesta ci sono una decina di indagati, tra proprietari dell'immobile, gestori dell’attività, un addetto alla sicurezza, un dj e un minorenne accusato di avere usato lo spray urticante, che però avrebbe un alibi.