Musica, 7 giovani su 10 l’ascoltano in streaming sugli smartphone

Cronaca

Secondo un sondaggio di Skuola.net per “Una Vita da Social”, la campagna della polizia postale che in questi giorni approda al Festival di Sanremo, la maggior parte degli adolescenti utilizza piattaforme come Spotify, spesso nelle versioni non a pagamento

La musica? I giovani l’ascoltano quasi esclusivamente in streaming sui propri smartphone. Secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net per “Una Vita da Social” - la campagna itinerante della Polizia Postale per un corretto uso di Internet, che in questi giorni farà tappa al Festival di Sanremo - su 6500 ragazzi tra gli 11 e 20 anni, oltre 7 su 10 si affidano principalmente a cellulari (70%) e tablet (3%) per ascoltare i loro brani preferiti. Addio, dunque, ai canali tradizionali: l'autoradio è confinata al 4%, il classico impianto stereo al 3%, non pervenuta la televisione (1%). Al tramonto il lettore mp3 (3%) che, almeno tra gli adolescenti, sembra ormai preistoria. Resiste, invece, il computer (9%).

Domina lo streaming

A farla da padrone è lo streaming: più di 8 giovani su 10 sfruttano i vari servizi a disposizione. Il 47% utilizza piattaforme come Spotify e simili, il 34% preferisce la scelta video su YouTube. Solo il 9% scarica i brani, ancora meno quelli che acquistano musica negli store online (3%). Domina lo streaming, dunque, spesso nella sua versione gratuita: il 43% dichiara di usare esclusivamente le versioni free delle diverse app e un altro 18% divide la spesa dell'abbonamento con amici e parenti sottoscrivendo profili ad accesso multiplo. Il 5%, invece, ha l'accesso alla versione a pagamento compresa nell'offerta del suo gestore telefonico. Alla fine meno di 1 su 5 - il 18% - paga il servizio da solo. Il 16% ammette di sconfinare nell’illegalità, attraverso versioni pirata delle applicazioni.

Per il 53% nessun motivo di spendere soldi per la musica

Solamente il 40% dei ragazzi pensa che al giorno d'oggi ancora convenga comprare la musica: il 32% lo ritiene fondamentale per sostenere le case discografiche e gli artisti, l'8% lo fa per un senso di legalità. E gli altri? Il 53% non vede il motivo di spendere soldi per la musica quando ci sono tanti modi per ascoltarla gratis, il 7% crede che attorno all'industria discografica girino già abbastanza soldi.

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