In questura a Napoli gli interrogatori ad opera della Digos di Milano. Resta da stabilire chi fosse effettivamente alla guida della Volvo che avrebbe investito e ucciso Daniele Belardinelli
Si allarga l'inchiesta per l'omicidio di Daniele Belardinelli (CHI ERA), l'ultrà di Varese morto il 26 dicembre scorso schiacciato dalle ruote di una Volvo V40 di colore scuro durante gli scontri di via Novara a Milano (LE NUOVE IMMAGINI) prima dell'incontro Inter-Napoli al Meazza.
Otto indagati
Al momento sono otto indagati per omicidio volontario; tutti gli ultras napoletani che erano bordo delle due macchine che potrebbero aver investito, una colpendola e l'altra passandogli sopra, l'ultrà di 39 anni. C'è una seconda auto, infatti, dopo la Volvo V40, che a breve dovrebbe essere sequestrata. Arriva così un'altra svolta nell'inchiesta che stanno conducendo insieme la Digos di Milano e quella di Napoli, al termine di una giornata di interrogatori durati 12 ore, anche se gli investigatori dovranno ancora fare molte verifiche su diverse altre vetture della 'carovana' dei tifosi partenopei e sentire tante altre persone. Secondo quanto si apprende, gli indagati potrebbero più di 8.
Le indagini
L'avvocato Emilio Coppola, che inizialmente era il difensore dei quattro indagati a bordo della Volvo (sulla seconda auto c'era anche un minorenne), nel corso degli interrogatori in Questura a Napoli ha lasciato la difesa di due ragazzi le cui versioni davanti agli investigatori della Digos milanese sono apparse in contraddizione tra loro su alcuni aspetti. "Al momento - ha detto Coppola - sono in corso accertamenti sui ragazzi della Volvo. Ci saranno sviluppi nelle prossime ore, saranno sentiti i passeggeri di altre auto, noi abbiamo chiarito la nostra posizione. Ma si parla di molti indagati - ha ribadito il legale - si faranno accertamenti su molti veicoli e so che verranno sequestrate altre auto". Potrebbero essere alcune decine, "trenta, quaranta", le persone indagate anche a Napoli, ha aggiunto il legale.
Da quanto si è saputo, comunque, gli investigatori hanno raccolto elementi utili per stabilire chi fosse alla guida della Volvo nella disponibilità di un tifoso 25enne. Sul punto, infatti, c'è stata un'ammissione, ma sull'investimento, invece, nessuno ha fatto ammissioni e ci sono stati anche 'rimpalli' di responsabilità. Il 25enne, tornato a Napoli da Milano, ha lavato l'auto e il sospetto è che possa averlo fatto per cancellare tracce di sangue e per questo saranno utili le analisi della polizia scientifica.
Da Ros ai domiciliari
Intanto a Milano sono stati concessi i domiciliari a Luca Da Ros, il tifoso interista 21enne arrestato per gli incidenti e che ora sta collaborando con i magistrati. Da Ros, dopo aver chiamato in causa Marco Piovella, detto 'il Rosso', come uno dei capi dei Boys della curva interista che avrebbe impartito gli "ordini" per il blitz di via Novara, davanti al procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e ai pm Michela Bordieri e Rosaria Stagnaro ha fornito altri elementi sull'agguato. Su un album fotografico "di 34 persone" mostratogli, ha chiarito l'avvocato Alberto Tucci, "ha riconosciuto 7-8" ultras, "alcuni dei quali hanno partecipato" all'assalto. Dal 21enne, detto 'il gigante', come ha scritto il gip Guido Salvini concedendo i domiciliari, sono arrivati "numerosi dettagli utili" sulle "modalità dell' attacco", ma anche per "risalire ai responsabili dell'omicidio di Belardinelli", nonostante "le minacce ricevute presso la sua abitazione e apparse sui numerosi social network".