Scuola e università, manifestazioni in 70 città contro i tagli del governo

Cronaca

Studenti in corteo contro la manovra e le politiche dell’esecutivo: secondo i promotori si parla di 29 milioni di euro in meno investiti sull’Istruzione. A Milano bruciata una bandiera della Lega e una del M5s. "All'odio rispondiamo con un sorriso", replica Salvini

Gli studenti scendono in piazza in 70 città oggi e domani per protestare contro la manovra e, in particolare, contro i tagli all'istruzione: 29 milioni di euro, secondo i promotori della protesta, 14 sulla scuola e 15 sull'università (IL VIDEO). Ieri sera un centinaio di studenti ha occupato la facoltà di Scienze Politiche a Padova, mentre gli studenti della Rete degli Studenti Medi e dell'Unione degli Universitari hanno in programma un flash mob alle 15:30 in Piazza Montecitorio.

A Milano il corteo "No Salvini day", bruciata una bandiera della Lega

A Milano il corteo chiamato "No Salvini day", organizzato dai collettivi studenteschi in aperta contestazione con il vicepremier, è dedicato alla protesta contro "le diseguaglianze e l'alternanza scuola lavoro, la legge di bilancio, l'edilizia scolastica e gli investimenti, il numero chiuso universitario e le scuole sicure". Gli studenti, durante la protesta, hanno bruciato una bandiera della Lega e una del M5s. La manifestazione, composta da due tronconi partiti da largo Cairoli e da piazza Oberdan con destinazione via Broletto, interessa anche il consolato degli Stati Uniti, una location decisa per manifestare solidarietà alla "carovana migrante" che sta raggiungendo con grandi difficoltà il confine tra Messico e Stati Uniti. "Ho visto che ci sono manifestazioni di studenti in cui hanno bruciato manichini con la faccia di Salvini ed è stato scritto 'Uccidere Salvini non è reato'. Io dico che il fuoco non è mai la soluzione", ha commentato il ministro dell'Interno, che su Twitter aggiunge: "Bruciare bandiere, immagini, simboli, libri... Non è bello. Noi all'odio e all'ignoranza risponderemo comunque sempre con le idee e con il sorriso, amici". 

A Padova occupata la facoltà di Scienze Politiche

Giovedì sera, circa 120 studenti universitari aderenti alla sigla Udu (unione degli studenti universitari) hanno occupato il dipartimento di Science Politiche in via del Santo a Padova, per protestare contro le politiche del Governo. Gli universitari si erano riuniti per un’assemblea nel pomeriggio e hanno poi deciso di continuare la discussione occupando la sede. "Come associazione studentesca non possiamo stare fermi - hanno spiegato - per questo abbiamo scelto di attivarci, occupando la facoltà di Scienze Politiche per mandare un messaggio chiaro al governo. Occupare l'università è il simbolo più chiaro di come sia un luogo bistrattato e trascurato da tempo, quello dell'istruzione e della formazione".

Cosa dicono gli studenti

Parlano di promesse mancate, “tagli e orecchie da mercante” le associazioni studentesche che oggi hanno deciso di protestare contro le politiche del governo. “Vogliamo l'approvazione dei nostri emendamenti alla manovra", dice Giacomo Cossu, Coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza, mentre Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti, si scaglia contro “il falso superamento dell'alternanza, che significa solo risparmi per il Miur e orientamento al lavoro per gli studenti". “Sull’Università sull'Università e sul diritto allo studio nella Legge di Stabilità non c'è un euro in più.”, rincara Alessio Bottalico, Coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario, e Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, annuncia che “indosseremo nuovamente le maschere di Dalì, perché noi, la maschera, non abbiamo paura di toglierla: siamo studenti e chiediamo che si smetta di giocare col nostro futuro. Lo grideremo oggi da Roma a Venezia, da Firenze a Cagliari, da Bologna a Messina, come Rete e Udu, nelle piazze di tutta Italia”.

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