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Ora legale, ora solare: si cambia da questo week end

Cronaca
La notte di domenica lancette indietro di un'ora (Ansa)

Alle 3 lancette della notte scorsa indietro di un'ora, ma potrebbe essere l'ultima volta: la Commissione Europea punta infatti ad abbandonare questo sistema

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Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre lancette indietro di un'ora per quello che potrebbe essere stato l'ultimo passaggio dall'ora legale a quella solare: nelle intenzioni dell'Europa c'è infatti lo stop al cambio di orario.

Con l’ora solare si dorme di più o di meno?

Il cambio d'orario è avvenuto alle 3 del 28 ottobre, orario in cui le lancette degli orologi sono tornare indietro di un'ora: molti dei nostri dispositivi - dagli smartphone ai computer, dai tablet alle radiosveglie - lo avranno fatto automaticamente. Si dorme dunque un'ora in più, ma si pagherà poi lo scotto di avere giornate con un'ora di luce in meno la sera, e l'ora solare resterà in vigore fino al prossimo 31 marzo.

Europa: addio al cambio dell'ora?

A inizio anno l'Europarlamento aveva votato contro l'abolizione del cambio ora legale-ora solare, rimandando la questione a una "valutazione approfondita" da parte della Commissione Ue. Commissione che, a distanza di qualche mese, si è detta favorevole ad abolire lo spostamento delle lancette (anche dopo un sondaggio online tra i cittadini europei, l’84% dei quali si è dichiarato favorevole all’eliminazione). Stando alle parole del presidente Jean-Claude Juncker, saranno gli Stati membri a "decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l’ora legale o quella solare". L'augurio, espresso anche dalla commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, è quello di arrivare a un "certo coordinamento tra i Paesi". Se si decidesse di adottare l'ora legale, questo sarebbe il penultimo cambio di sempre e l'ultimo autunnale.

I costi del cambio e gli effetti sulla salute

La modifica del sistema - decisa principalmente in quanto non apporterebbe più il risparmio energetico per il quale era stato introdotto - porterà dei costi temporanei, come quelli legati alla necessità di aggiornare i software dei nostri device e di riprogrammazione dei sistemi informatici, e – come sottolineato dalla stessa Commissione – alcune "criticità" in particolare per i sistemi della sanità e dei viaggi. Potrebbero però diminuire i disturbi – insonnia, stress, spossatezza – di cui alcune persone soffrono in concomitanza con il cambio dell'ora. Secondo una ricerca denominata "Morfeo", che ha coinvolto diversi centri specializzati nel sonno, circa il 40% degli italiani resta sveglio nell'arco della notte, tormentato da risvegli frequenti, sonno leggero, difficoltà di addormentamento, insonnia o sveglia anticipata. E il rischio aumenta appunto con il cambio di orario.

Problemi per il riposo dei bambini

Favorevoli alla linea Juncker potrebbero essere molti pediatri. Secondo quanto indicato all'AdnKronos del pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, infatti, la prospettiva di un'ora in più di riposo si rivela spesso un "boomerang" per le famiglie con bambini piccoli, per circa 250mila dei quali il cambio dell'ora comporta disturbi del sonno; anche se – a detta dello stesso Farnetani – il successivo ponte di Ognissanti aiuterà i bimbi ad "adattarsi gradualmente alla novità e a recuperare prima".

Progressivo abbandono dell'ora legale nel mondo

La prima adozione dell'ora legale in Italia è datata 1916 ma l'entrata in vigore definitiva risale soltanto al 1965. La Russia ha anticipato l'Europa, abolendo il cambio già nel 2011. Come la Russia, tanti altri Stati hanno optato per l'abolizione: gran parte dell'Asia, del Sudamerica, dell'Australia e dell'Africa settentrionale. Ad essi si aggiungono i Paesi della fascia tropicale che non hanno mai adottato l'ora legale. Negli Stati dell'emisfero australe che adottano il cambio - come Nuova Zelanda, Cile, Paraguay, Uruguay e parte del Brasile - esso è invertito rispetto al nostro Paese, con l'ora legale che entra in vigore a ottobre e quella solare a marzo.