La riforma voluta soprattutto dalla Lega approda a Palazzo Madama, tra critiche dei magistrati e fermezza del Governo. È il tema al centro dell’ultima puntata di Hashtag24, l'attualità condivisa
Sicurezza, tranquillità, garanzia. Tre parole che portano a un unico indizio: il desiderio di essere sereni a casa propria. Un diritto di ogni cittadino che oggi si innesta sul dibattito politico con la riforma della legittima difesa che approderà in Senato martedì 23 ottobre. Il provvedimento, targato soprattutto Lega, prevede, tra i suoi passaggi chiave, che la legittima difesa sia sempre presunta da parte di chi affronta un intruso in casa propria, processi più rapidi in caso di scontro fisico o sparatoria domestica e il pagamento da parte dello Stato delle spese legali eventualmente a carico del padrone di casa. Proposte che intercettano un’inquietudine diffusa, tanto più se si considera che il 60,2% dei cittadini italiani è preoccupato dei furti in abitazione.
Il numero dei reati in Italia è calato
Una situazione sociale problematica che si scontra però con gli ultimi dati forniti dal Ministero dell’Interno. Basti pensare che dall’agosto 2017 al luglio 2018 il numero dei reati in Italia è calato: i furti sono diminuiti da 1.302.636 a 1.189.499, così come le rapine, da 31.904 a 28.390. Ma anche una realtà che le cronache nazionali spesso ci raccontano in tutta la loro brutalità. Così non lasciano indifferenti episodi shock come la rapina nella villa dei due coniugi di Lanciano, nel settembre scorso, che sono stati selvaggiamente picchiati. Tutto questo senza dimenticare che gli italiani hanno risposto alla percezione di vivere in un Paese poco sicuro ricorrendo al porto d’armi: tra il 2016 e il 2017 si è passati da 1.181.239 a 1.342.032 licenze in corso di validità.