La 16enne di Specchia è stata uccisa il 3 settembre dello scorso anno e il suo corpo è stato ritrovato 10 giorni dopo. Al tribunale dei Minori di Lecce è iniziato il processo con rito abbreviato nei confronti del fidanzato allora 17enne. La sentenza attesa giovedì 4
È iniziato presso il Tribunale dei minori di Lecce il processo con rito abbreviato nei confronti di Lucio Marzo, il 18enne accusato dell’omicidio della sua fidanzata, la 16enne di Specchia Noemi Durini, uccisa il 3 settembre dello scorso anno nelle campagne di Castrignano del Capo. Il pm Anna Carbonara, per la morte della giovane, ha chiesto per il ragazzo una condanna a 18 anni di carcere. Un altro anno e mezzo è stato chiesto per reati collaterali, confluiti nel procedimento. La sentenza è prevista per giovedì 4 ottobre.
La pm: Lucio unico colpevole dell’omicidio di Noemi
I reati collaterali che, secondo l’accusa, sarebbero stati compiuti da Lucio e che sono confluiti nel fascicolo sull’uccisione di Noemi sono: ricettazione, furto, lesioni personali (avrebbe picchiato la sua fidanzatina) e danneggiamento di una vettura. Nella sua requisitoria, la pm ha ricostruito tutta la vicenda: dalla denuncia di scomparsa presentata dalla mamma di Noemi, fino al ritrovamento - 10 giorni dopo - del cadavere. Ha parlato di vari tentativi di depistaggio di Lucio e di contraddizioni nelle quali il ragazzo sarebbe caduto. Secondo la pm, il ragazzo sarebbe l'unico colpevole dell'omicidio. Ha escluso, quindi, il coinvolgimento di altre persone.
Gli avvocati
Dopo la richiesta della pm, sono arrivati i commenti degli avvocati delle due famiglie. La pena richiesta “non è congrua perché è stata uccisa una ragazza di 16 anni con crudeltà”, ha detto Francesco Zacheo, legale della famiglia di Noemi. “Una richiesta di pena troppo alta, il conteggio deve essere fatto in maniera più equilibrata”, ha detto invece Luigi Rella, difensore di Lucio. Il ragazzo, ha spiegato l’avvocato, “ha avviato un percorso di ravvedimento, è maturato ma le problematiche che si porta dietro sono ancora tante. Sta meglio ma non è guarito”.
L’omicidio di Noemi
Il ragazzo era oggi presente in aula. In tribunale anche Umberto Durini, il papa di Noemi. Il 18enne, originario di Montesardo, in questi mesi è stato detenuto nel carcere minorile di Quartuccio in Sardegna. La morte di Noemi è avvenuta il 3 settembre dello scorso anno. Il corpo della ragazza è stato ritrovato dieci giorni dopo, sotto un cumulo di pietre, in una campagna di Castrignano del Capo. Lucio, all'epoca dei fatti minorenne, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per aver agito con crudeltà per motivi abietti e futili e di aver poi occultato il cadavere. Come ha dimostrato la perizia disposta dalla Procura, Noemi è stata prima picchiata a mani nude e poi accoltellata e seppellita mentre era ancora viva. Il giovane avrebbe ucciso la ragazza perché - secondo quanto raccontato da lui stesso - quella sera Noemi l’avrebbe pressato per uccidere i suoi genitori che si opponevano alla loro relazione, simulando una rapina in casa.