Omicidio Mollicone, perizia Ris: aggredita in caserma dei carabinieri

Cronaca

Le analisi avrebbero evidenziato tracce di legno e vernice, compatibili con gli interni dell'edificio, sul nastro adesivo con cui la studentessa venne immobilizzata. Per il delitto, avvenuto nel 2001 e ancora irrisolto, sono indagate cinque persone, di cui tre militari

L'omicidio di Serena Mollicone, la studentessa 18enne di Arce (Frosinone) uccisa nel 2001, sarebbe avvenuto all'interno della caserma dei carabinieri di Arce. La conferma arriverebbe dalla perizia effettuata dai carabinieri del Ris di Roma, che insieme ai carabinieri del comando provinciale di Frosinone indagano sul delitto rimasto finora irrisolto. La perizia è stata depositata in procura. La 18enne era scomparsa l’1 giugno del 2001 e fu ritrovata senza vita due giorni dopo in un boschetto in località Anitrella, con un sacchetto di plastica sulla testa e mani e piedi legati.

Tracce di legno e vernice della caserma sul nastro adesivo

L’ultima perizia dei carabinieri del Ris confermerebbe l’ipotesi dopo che microtracce di legno e vernice, secondo le analisi compatibili con la porta e la caldaia dell’interno della caserma di Arce, sono state riscontrate sul nastro adesivo con cui nel 2001 la studentessa venne immobilizzata. La perizia è stata consegnata al magistrato titolare dell’indagine che in questi giorni dovrà tirare le somme nei confronti dei cinque indagati.

Caserma sotto lente inquirenti dopo suicidio di un carabiniere

La caserma dei carabinieri era finita sotto la lente degli inquirenti dopo il suicidio, avvenuto nel 2008, del militare Santino Tuzi, presente in caserma il giorno della scomparsa di Serena Mollicone. Un fatto sospetto che portò le indagini all’interno della caserma: secondo la procura di Cassino la 18enne si era recata lì per denunciare dei traffici “strani” in paese, e sarebbe stata sbattuta violentemente alla porta per poi essere abbandonata in un boschetto, dove sarebbe stata finita per soffocamento con un sacchetto di plastica.

Cinque indagati

Per questo delitto irrisolto sono attualmente indagati, con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere, l'ex comandante della stazione di Arce, il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Anna, il luogotenente Vincenzo Quatrale per concorso morale nell’omicidio e per istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi, e l'appuntato Francesco Suprano per favoreggiamento.

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