Suicida a 14 anni, pm Milano sequestra siti web visti prima di morire

Cronaca
(Getty Images)
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L’ipotesi al vaglio degli investigatori è che il ragazzo si sia tolto la vita dopo aver visto dei video che fanno riferimento al “Blackout”, una pratica di auto-soffocamento. In corso accertamenti su pc e smartphone per chiarire se ci sia un collegamento

Morto per un gioco diffuso in Rete e non per un suicidio. È questa l’ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sulla morte di un 14enne trovato impiccato nella sua cameretta lo scorso 6 settembre a Milano. La procura del capoluogo lombardo ha disposto "il sequestro preventivo e d'urgenza dei siti dove vengono pubblicati video, tutorial e messaggi" che il ragazzo avrebbe guardato prima di morire. L’inchiesta dei pm è per istigazione al suicidio. Il sequestro è stato disposto "mediante ordine agli internet service provider" di inibire e rimuovere quei video che contengono, secondo quanto emerso, immagini del cosiddetto “Blackout”, una pratica di auto-soffocamento.

I video online

L’ipotesi al vaglio degli investigatori è che il 14enne, arrampicatore agonistico, si sia impiccato dopo aver visto un video che tratta della pratica (denominata "Blackout") che consiste nel privarsi dell'aria per periodi sempre più lunghi fino a svenire per poi riprendere conoscenza. Tramite gli accertamenti sul suo pc e smartphone, gli investigatori dovranno ora verificare se i tempi degli accessi online siano compatibili con il suo gesto. Secondo quanto emerso finora dalle indagini dei carabinieri, il ragazzo non avrebbe cercato direttamente tutorial di “Blackout”, ma guardato video contenenti esempi di pratiche pericolose che hanno lo scopo di “sballare” senza l’utilizzo di droghe. In particolare, uno dei video sequestrati dalla procura, caricato su una nota piattaforma web, sarebbe stato visto quasi un milione di volte e conterrebbe la descrizione di cinque pratiche pericolose “in voga tra i teenager”, pur segnalando di “non ripeterle”.

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