Ponte Morandi, Benetton: "Siamo rimasti in silenzio per rispetto"

Cronaca
Gilberto Benetton in una foto d'archivio (Getty)
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L’imprenditore Gilberto Benetton, a capo della famiglia azionista di Atlantia (Autostrade) parla per la prima volta dopo la tragedia di Genova. "Per noi resterà un monito indelebile. Avanti con interventi per i genovesi"

"Se nel caso di Autostrade sono stati commessi degli errori, quando si sarà accertato compiutamente l'accaduto verranno prese le decisioni che sarà giusto prendere”. Gilberto Benetton, imprenditore tra i fondatori del gruppo e presidente della finanziaria che controlla Atlantia (e quindi Autostrade), per la prima volta dal crollo del ponte Morandi a Genova ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. "Il disastro di Genova", ha spiegato, "deve essere per noi come azionisti un monito perenne, anche se terribile e per sempre angoscioso nei nostri cuori, a non abbassare mai la guardia e continuare a spingere il management, che ha la responsabilità della gestione, a fare sempre di più e di meglio, nell'interesse di tutti”. (IL CROLLO - I FUNERALI - LE  FOTO - VIDEO). 

“Giorni di sofferenza e cordoglio”

L'imprenditore ha rievocato il giorno della tragedia: “Ero in vacanza, come credo la maggior parte degli Italiani. Ad un tratto il dramma, e tutto è cambiato: anche per noi sono iniziati giorni di sofferenza e di cordoglio. Siamo stati costantemente vicini, nel ruolo di azionisti, alle decisioni prese dai manager di Autostrade per l'Italia, e al lavoro che loro hanno svolto per iniziare a capire ciò che era successo e per mettere a punto i primi interventi e i primi aiuti alla città di Genova, interventi che continuano con grande determinazione e per affrontare le difficoltà che i cittadini continuano a vivere”. (LE PROTESTE DEGLI SFOLLATI)

Le polemiche per il silenzio

Benetton, per rispondere alle critiche dei primi giorni, ha spiegato che “il silenzio è considerato segno di rispetto. La nostra holding ha parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura. Ha però comunicato con parole chiare e inequivocabili un pensiero di cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo disastro”.

“Assoluta trasparenza da parte nostra"

Gilberto Benetton ha poi voluto ribadire che il gruppo aziendale "è certo della totale volontà di collaborazione con le istituzioni e le autorità preposte. Il che significa assoluta trasparenza e completa assunzione delle responsabilità che venissero accertate, quando lo fossero. Riguardo alle condizioni economiche delle concessioni posso solo dire che quelle di Autostrade per l'Italia sono molto simili a quelle degli operatori del settore autostradale di tutto il resto del mondo” (COME FUNZIONANO LE CONCESSIONI). Poi l’imprenditore ha replicato alle accuse di Salvini: “Per lui siamo 'senza cuore’? Dispiace, molto, ma io credo che Salvini conosca gli imprenditori e sappia quello che c'è nei loro cuori”.

“Abertis andrà avanti”

Benetton ha quindi confermato che il gruppo non uscirà dal settore infrastrutture ("siamo investitori di lungo termine e le infrastrutture hanno bisogno di capitale paziente") e che l'operazione Abertis andrà avanti: "È una operazione importantissima per Atlantia e per l'Italia, un'operazione che è stata chiusa e definita e che proseguirà come è stato pianificato".

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