Gli atti sono stati inviati dal Consiglio di Stato che ha deciso di non sospendere il concorso e ammettere gli insegnanti solo laureati “con riserva”. Intanto, il ministro Bussetti annuncia controlli sulla sicurezza delle scuole
Gli insegnanti con il solo titolo di laurea - ma non abilitati - saranno ammessi con riserva al concorso straordinario per i docenti precari della scuola, in attesa della decisione sulla loro posizione: di questa, infatti si occuperà la Corte Costituzionale dopo che il Consiglio di Stato ha rinviato la norma attuativa della legge sulla "Buona Scuola". Nel frattempo, però, il concorso non è stato sospeso e i concorrenti delle categorie “a rischio” sono stati ammessi. Inizialmente il concorso era stato infatti riservato ai soli docenti abilitati.
Consiglio di Stato: “Disparità di trattamento”
I docenti in bilico sono i precari delle scuole medie e superiori in possesso della sola laurea e quindi non “abilitati” che, insieme ad altri migliaia di colleghi che hanno invece ottenuto l’abilitazione all’insegnamento, si sono iscritti al concorso straordinario. Nell'ordinanza del Consiglio di Stato con cui si rimette alla Consulta la questione di legittimità costituzionale, si osserva che il mantenere la riserva ai soli abilitati costituirebbe una irragionevole disparità di trattamento rispetto ai laureati. In discussione sono infatti quelle parti del decreto attuativo che dispongono - in via transitoria e in deroga al principio per il quale al concorso per l'insegnamento possono accedere tutti i laureati che hanno conseguito un certo numero di crediti qualificanti - un concorso straordinario riservato ai soli "abilitati". L’abilitazione è stato un requisito richiesto per partecipare ai concorsi dal 1990 al 2017, sostituito dalla Buona scuola con il solo possesso di una laurea magistrale e 24 cfu nelle discipline antropo-psico-pedagogiche (oltre a un percorso di formazione post assunzione).
Il fronte della sicurezza
Intanto, sul fronte della sicurezza, il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti ha annunciato via Facebook di voler far partire una mappatura satellitare delle scuole, così da fotografare e controllare “quasi 40mila edifici”, facendo partire verifiche e segnalazioni. "I nostri figli devono poter frequentare scuole sicure, è un loro diritto", ha scritto il ministro. “In questi anni non è stato fatto abbastanza. Sono stati stanziati soldi ma senza mettere mano a quelle procedure farraginose che impediscono di far arrivare in fretta le risorse agli enti locali proprietari degli edifici scolastici", ha sottolineato il ministro, il quale assicura che entro un mese e mezzo arriveranno i primi risultati.