Famiglia uccisa in Macedonia, fermata la figlia. Nipote: ha confessato

Cronaca

Il ministero dell'Interno macedone ha confermato il fermo di tre persone per il triplice omicidio di una coppia residente a Sacile (Pordenone) e della loro seconda figlia. La primogenita sarebbe stata ritratta in una foto nel Paese d'origine nelle ore del delitto

Sarebbe stata la figlia a uccidere i genitori e la sorella nella strage in cui una coppia friulana di origine macedone è stata trucidata insieme alla figlia 14enne in Macedonia, lo scorso 27 agosto. Il ministero dell'Interno di Skopje ha infatti confermato con una nota il "ragionevole sospetto" che ad uccidere Amit, Nazmije e la figlia Anila Pocesta nella città di Debar, nel Paese d’origine della famiglia, sia stata la primogenita Blerta, 28 anni. Secondo il nipote della coppia uccisa, sua cugina ha anche confessato il delitto.

Altre due persone fermate

Oltre a lei sono state fermate altre due persone di nazionalità macedone, rispettivamente di 31 anni e 61 anni, che avrebbero procurato l'arma usata nel delitto e facilitato la rapida partenza verso l'Italia della giovane donna, che avrebbe materialmente commesso l'omicidio. Le due persone sarebbero state identificate grazie all'esame del Dna effettuato su campioni prelevati nei giorni scorsi. Un giudice per le indagini preliminari ha ordinato il fermo di 48 ore per tutti e i tre i sospettati.

La figlia fotografata in Macedonia nelle ore del delitto

Tra le prove raccolte dagli inquirenti sulle presunte responsabilità della giovane per il triplice omicidio, ci sarebbero alcune foto che la ritrarrebbero in Macedonia nelle stesse ore della tragedia. Un elemento in contraddizione con quanto sostenuto in precedenza, cioè che la giovane si trovasse in Italia nei giorni del triplice omicidio. “In questi tre giorni la Procura di Pordenone, grazie al lavoro della Squadra mobile e dell'intera Questura cittadina, ha fornito elementi di grande importanza per l'indagine”, ha affermato il procuratore di Pordenone Raffaele Tito. “Li abbiamo acquisiti e li abbiamo trasferiti, con la massima urgenza, ai competenti organi macedoni. Dai quali stiamo attendendo sviluppi ufficiali".

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