Musei, polemiche dopo lo stop di Bonisoli alle domeniche gratis

Cronaca

Il ministro dei Beni culturali: l'iniziativa si fermerà dopo l’estate. Saranno i direttori, spiega, a decidere sugli ingressi. D’accordo quello degli Uffizi: “È diventata una specie di speculazione”. Franceschini: “Ci ripensi”. Sala: Milano avanti con ingressi gratuiti

“Dopo l'estate elimineremo le domeniche gratuite nei musei”. Non si fermano le polemiche dopo l'annuncio di ieri di Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali. “Le domeniche gratis – aveva spiegato durante un appuntamento a Napoli – andavano bene come lancio pubblicitario. Sono stati gli stessi direttori a chiederne il superamento. Lascerò loro più libertà: se vogliono fare una domenica gratuita niente di male, ma l'obbligo no”. Parole che hanno da subito suscitato critiche, soprattutto da parte dei dem. D'accordo, invece, il direttore degli Uffizi. Mentre il sindaco di Milano, Beppe Sala, fa sapere che il capoluogo lombardo andrà avanti con le domeniche gratuite.

Critiche da Franceschini e dal Pd. Sala: Milano va avanti

Tra i primi a intervenire il predecessore di Bonisoli, Dario Franceschini. Fu lui, da ministro nel 2014, a stabilire gli ingressi gratuiti nelle prime domeniche del mese, accolti subito dal favore dei visitatori con incrementi di presenze fino al 300 per cento nel giorno del debutto. “Bonisoli ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani”, è l'appello di Franceschini. Ma a insorgere è tutto il Pd, dal segretario Maurizio Martina (“Vogliono le bellezze d'Italia solo per pochi e non come bene pubblico”) a Matteo Renzi (“Dal governo una ruspa sulla cultura"). E Sala, dalla sua pagina Facebook, spiega: "Milano non si ferma. Il Ministro della Cultura Bonisoli vuole abolire le domeniche gratuite al museo? Ne prendo atto, ma noi andiamo avanti con la gioia di vedere così tanti cittadini e turisti visitare i nostri musei".

M5s: “Domeniche gratuite hanno posto pesanti criticità fin dal principio”

A difendere Bonisoli ci pensano i parlamentari M5s delle commissioni Cultura di Camera e Senato: “Le domeniche gratuite, concentrando un'enorme affluenza di pubblico in poche ore, hanno posto pesanti criticità fin dal principio. Il superamento dell'iniziativa significa individuare soluzioni più razionali concordate insieme ai direttori delle strutture”. Ma è lo stesso ministro a ribadire il suo pensiero: “Le domeniche gratuite non tengono conto né della stagionalità, né dell'afflusso nelle diverse aree geografiche. È un sistema che tratta allo stesso modo situazioni differenti e che è stato criticato dagli stessi direttori dei musei”. Bonisoli ha poi sottolineato che “le gratuità non cesseranno: si intende però differenziarle e armonizzarle in maniera meno rigida”.

Direttore Uffizi: giusto, è diventata speculazione

Sulla questione è intervenuto anche Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. L'ingresso gratis ai musei ogni prima domenica del mese “credo che all'inizio sia stata una straordinaria intuizione e opportunità, ma che adesso sia giusto rivederne finalità e organizzazione, perché è venuto meno lo spirito di partenza”, ha detto in un’intervista a QN. “È diventata una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale – ha aggiunto –  ci siamo accorti che ci sono persino tour operator che aspettano la domenica di ingresso gratis per accompagnare le comitive e far pagare lo stesso il biglietto ai turisti stranieri più distratti. Forse è il momento di cambiare strategia, specialmente in alta stagione, introducendo sconti e gratuità con sistemi più flessibili che ogni museo può valutare”.

13,5 milioni di persone hanno usufruito delle domeniche gratis

Secondo i dati resi noti dallo staff di Franceschini, sono circa 13,5 milioni le persone che hanno usufruito dell'ingresso gratuito nei musei statali una domenica al mese, fino al luglio di quest'anno. La media è stata di 350mila visitatori ogni domenica. Gli incassi nella passata gestione del dicastero sono comunque aumentati del 50%, sottolineano le stesse fonti, a dimostrazione che gli ingressi gratuiti non hanno inciso negativamente sulle entrate.

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