'Ndrangheta, estradato in Italia il boss Vincenzo Macrì

Cronaca
Foto Ansa

Il 53enne, figlio di Antonio Macrì, detto il "boss dei due mondi", è ritenuto al vertice della cosca Commisso di Siderno ed era latitante dal 2015. Era stato arrestato in Brasile mentre cercava di raggiungere Caracas

È rientrato oggi in Italia, dopo l’estradizione dal Brasile, Vincenzo Macrì, il 53enne ritenuto esponente di vertice della cosca Commisso di Siderno. L’uomo era stato arrestato nel giugno 2017 all'aeroporto di San Paolo mentre tentava di raggiungere Caracas, dove viveva da qualche tempo utilizzando false identità. Il ricercato, figlio di Antonio Macrì, detto il "boss dei due mondi", gestiva secondo le indagini il narcotraffico fra Sudamerica ed Europa.

Sarà trasferito a Rebibbia

Macrì è atterrato all'aeroporto di Fiumicino questa mattina alle 6:25 a bordo del volo di linea Alitalia da San Paolo. Il 53enne è stato scortato dagli agenti della Criminalpol, poi è stato condotto dalla Polaria negli uffici della Polizia di frontiera per il foto segnalamento e per le formalità dell'arresto sul territorio nazionale. Dopo, a quanto si è appreso, sarà trasferito nel carcere di Rebibbia.

Latitante dal 2015

Macrì, considerato un esponente di spicco della 'ndrangheta, era latitante dal settembre 2015 ed era ricercato per associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell'ambito dell'indagine "Acero Connection", coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Le indagini per localizzare Macrì sono partite dalla Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, con il supporto dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) e dell’Esperto per la sicurezza di stanza a Brasilia, e hanno condotto gli agenti brasiliani alla cattura del latitante durante il transito all’aeroporto di San Paolo.

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