Per l’accusa l'ex presidente di Sicindustria, ora ai domiciliari, avrebbe messo in piedi un sistema di spionaggio per carpire notizie sull'inchiesta che lo vedeva coinvolto
La tesi dell’accusa
Per l'accusa Montante avrebbe messo in piedi un sistema di spionaggio per difendersi dagli avversari politici e per carpire notizie sull'inchiesta per concorso in associazione mafiosa che la procura aveva aperto nel 2014 proprio su di lui.
Le risposte della difesa
Montante si è difeso ricordando che quando ricopriva il ruolo di responsabile nazionale per la Legalità di Confindustria doveva tener lontane le infiltrazioni mafiose dalle imprese ed era dunque obbligato ad avere rapporti istituzionali con le forze di polizia. Avrebbe detto inoltre che i documenti segreti ritrovati a gennaio 2016 nella sua villa di Serradifalco dentro una stanza segreta sarebbero stati messi lì a sua insaputa. Intanto è stato sospeso dalla federazione dei Cavalieri del lavoro: l'onorificenza gli era stata attribuita nel 2008.