Ammoniaca, resorcina, parafenilendiammina. Molte tinte dichiarano di non averle. Ma sono davvero più sane di quelle che le contengono? Ve lo spieghiamo nello speciale Veleni quotidiani di Sky TG24
Se avete fatto almeno una volta nella vita una tinta per capelli vi avranno proposto le famose tinte senza ammoniaca. Ma l’ammoniaca è davvero un problema? Ha un cattivo odore e la usiamo in casa per pulire vetri e pavimenti, potremmo pensare che mettersela in testa non sia il massimo. Ma con cosa la sostituiscono? Con una sostanza peggiore: la monoetanolammina.
Ce lo spiega nello speciale “Veleni quotidiani” di Sky TG24, Fabrizio Zago, chimico industriale e autore del sito https://www.ecobiocontrol.bio/ .
Basta guardare le schede di sicurezza dei singoli ingredienti. L’ammoniaca è nociva se ingerita. La monoetanolammina? Nociva se ingerita, nociva se inalata, nociva se a contatto con la pelle. E quando facciamo una tinta per capelli il contatto con la pelle c’è sicuramente. A differenza dell’ammoniaca la monoetanolammina è inodore e quindi non ci accorgiamo di quello che stiamo respirando.
L’allergia alla parafenilendiammina
“Il vero veleno è la parafenilendiammina”. Non usa giri di parole il professor Paolo Pigatto, primario di dermatologia dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Questa sostanza e i suoi derivati sono tra i più potenti allergeni in circolazione. E non basta tenersi lontani dalle tinte per capelli. La parafenilendiammina si usa anche come colorante in alcuni tessuti e pellicce, oltre che in molti oggetti di gomma.
Questa sostanza è tossica, ma consentita in quantità limitata nelle tinte per capelli, perché si pensa che le donne se la facciano una volta al mese e quindi ci sia tutto il tempo per smaltirla. Ma che dire dei parrucchieri? “Se un parrucchiere è bravo dovrebbe fare almeno una decina di tinte al giorno e l’esposizione alla parafenilendiammina è ben più alta” ci spiega Michele Rinaldi, parrucchiere che per continuare a lavorare ha eliminato tutte le tinte dal suo salone, sostituendole con erbe tintorie. Difendersi da questa sostanza non è semplice. Uno studio svedese ha recentemente dimostrato che la parafenilendiammina riesce a penetrare attraverso i guanti protettivi
Marta Ricci, ex parrucchiera, è finita in ospedale dopo uno shock anafilattico al termine di una giornata di lavoro. La sua pagina Facebook, “per chi è allergico alle tinte per i capelli” ha raccolto l'adesione di circa duemila donne in pochi mesi.
"In commercio –spiega Marta- ci sono molte tinte che dichiarano di non avere parafenilendiammina ma di fatto creano gli stessi problemi di allergia perché ne contengono dei derivati o sostanze simili. Può sembrare una cosa di poca importanza ma per una donna di 30 anni tenersi i capelli bianchi può diventare un vero problema”.