Dottoressa violentata in ambulatorio, 27enne condannato a 8 anni

Cronaca
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Il ragazzo aveva abusato della donna che era in servizio alla Guardia medica a Trecastagni, nel catanese. La Procura aveva chiesto 15 anni di reclusione. La vittima: "Sono stata lasciata sola"

È stato condannato a otto anni di carcere il 27enne arrestato il 19 settembre del 2017 per avere sequestrato e violentato per alcune ore una dottoressa di 52 anni che era in servizio alla Guardia medica a Trecastagni, in provincia di Catania. La Procura aveva chiesto una condanna a 15 anni di reclusione, ridotti a 10 con il rito abbreviato. “La sentenza è giusta ma mi resta l'amarezza dell'assoluta indifferenza dell'Ordine dei medici di Catania che mi ha lasciata sola, senza costituirsi parte civile nel processo" ha commentato la dottoressa.

L'aggressione nella Guardia medica

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 19 settembre scorso il giovane, residente a Trecastagni e con piccoli precedenti, sarebbe entrato nella guardia medica con la scusa di farsi curare. Avrebbe prima iniziato a fare dei complimenti alla donna, diventati sempre più pesanti. Sarebbe andato poi in escandescenze, danneggiando arredi, e poi avrebbe sequestrato per 2-3 ore e violentato la dottoressa che era in servizio. L'allarme era scattato solo quando la donna era riuscita a liberarsi e urlare e un vicino di casa aveva fatto intervenire le forze dell'ordine. Il responsabile era stato arrestato in flagranza.

Risarcimento di 60mila euro

Il Gup Giuliana Sammartino, ha ritenuto il ragazzo colpevole di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona e nella sentenza ha considerato la continuazione dei reati e la diminuzione del rito. Il 27 enne è  stato anche interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici. Il giudice ha fissato un risarcimento di 60mila euro in favore della vittima e di 5mila per l'Associazione antiviolenza e antistalking Calyspo. Il legale dell'imputato, ha annunciato ricorso in appello contro la sentenza.

La dottoressa: "Sono stata lasciata sola"

"Trovo scandaloso che nonostante la mia segnalazione l'Ordine dei medici di Catania non sia stato al mio fianco, ignorando il mio caso. È l'ennesima dimostrazione che il sistema è malato..", è il commento della dottoressa, che ha aggiunto: "La condanna l'ha decisa un giudice e sarà giusta, non sono un'esperta, ma a me resta l'amarezza dell'assoluta indifferenza dell'Ordine dei medici di Catania che mi ha lasciata sola, senza costituirsi parte civile nel processo".

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