Scontri No Tap, quattro agenti feriti e un manifestante arrestato

Cronaca
Foto d'archivio (Ansa)

I disordini sono iniziati dopo che un gruppo di attivisti ha cercato di bloccare la provinciale che collega Lecce a Melendugno, la via usata dai mezzi per arrivare al cantiere. Il dimostrante fermato è accusato di incendio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale

Un manifestante di 52 anni è stato arrestato in seguito agli scontri scoppiati in Salento tra dimostranti No Tap e forze dell'ordine. Durante i tafferugli, avvenuti nella notte tra martedì e mercoledì, quattro agenti della polizia sono rimasti lievemente feriti. Secondo la questura di Lecce, tre di loro sono stati colpiti dal lancio di pietre da parte degli attivisti: guariranno in una decina di giorni. Un altro, invece, ha ricevuto una gomitata al volto, guaribile in sei giorni, mentre il manifestante, poi arrestato, veniva portato in questura. I disordini si sono registrati quando gli attivisti, che si oppongono alla costruzione del gasdotto, hanno tentato di bloccare la strada provinciale 145 che collega Lecce a Melendugno, ovvero la via che i mezzi Tap percorrono per arrivare al cantiere.

Arresto in flagranza

L’uomo, che è il primo ad essere arrestato da quando in Salento è iniziata la vicenda Tap, sembra sia stato colto in flagranza di reato mentre incendiava un cassonetto di rifiuti. Il 52enne, a quanto si apprende, era già destinatario di un foglio di via emesso dal Questore di Lecce con divieto di ritorno a Melendugno. Deve rispondere ora di incendio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato portato in Questura durante la notte insieme ad altri tre manifestanti che, dopo essere stati identificati, sono stati denunciati e rilasciati. In sostegno del 52enne una cinquantina attivisti si sono presentati davanti alla Questura di Lecce bloccando il traffico e protestando: "Fuori i nostri compagni", si legge su uno degli striscioni.

Gli scontri

I tafferugli della notte scorsa sono iniziati quando un gruppo di circa una ventina di attivisti ha tentato prima di fermare il transito dei camion erigendo un muretto sulla strada con dei blocchi di tufo, e poi bruciando un cassonetto dell'immondizia. Subito dopo si è verificata una sassaiola contro agenti dei reparti mobili intervenuti per far sfollare i manifestanti. L'intervento delle forze dell'ordine ha consentito di sgomberare la strada e il conseguente passaggio dei camion.

L’origine degli scontri

Gli scontri che si sono verificati questa notte trovano origine, a quanto si è saputo, dall'avvio di un nuovo cantiere da parte di Tap all'interno di un'azienda agricola che si trova a circa un chilometro e mezzo da "Masseria del Capitano", dove si trovano gli ulivi espiantati dall'area del cantiere e messi a dimora in attesa di essere rimpiantati. Nella nuova area-cantiere, i cui lavori sono appena iniziati, dovranno essere messi a dimora circa 400 ulivi di fusto giovane che si trovano lungo il percorso del gasdotto.

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