È morto Luigi De Filippo, l'ultimo erede della storica dinastia

Cronaca
Luigi De Filippo in una foto d'archivio Ansa

Attore, regista e commediografo, figlio di Peppino De Filippo, era nato a Napoli il 10 agosto 1930. Fino a metà gennaio ha recitato al Teatro Parioli di Roma uno dei capolavori dello zio Eduardo: "Natale in casa Cupiello"

È morto a Roma, all'età di 87 anni, Luigi De Filippo. Resta così senza eredi quella grande tradizione teatrale napoletana e italiana a tutti gli effetti rappresentata dalla sua famiglia che ha origine nell'altra, egualmente storica, di Eduardo Scarpetta. Figlio di Peppino De Filippo, mentre suoi zii erano Titina e Eduardo e suo cugino Luca, sentiva il valore di questa eredità, l'arte, il repertorio al cui interno era cresciuto e che lo sosteneva, tanto da confessare: "Talvolta basta l'eco di una voce, dicendo una certa battuta in scena, per sentire un brivido e avvertire che i De Filippo sono tutti lì, accanto a me".

Natale in casa Cupiello

Non è un caso quindi che fino a tre mesi fa, alla vigilia dell'88esimo compleanno -  era nato il 10 agosto 1930 - abbia recitato Natale in casa Cupiello, uno dei capolavori di suo zio Eduardo, in quel teatro Parioli di Roma che nel 2011 aveva intitolato al padre riportandolo in vita con impegno e dedizione, lavorando anche con i giovani e puntando su allestimenti puliti e appunto tradizionali nel senso alto che questo termine aveva per lui. Accanto, a sostenerlo, aveva la sua ultima moglie, Laura Tibaldi, con la quale negli anni '90 aveva già gestito il Teatro delle Muse sempre a Roma.

Comico e amaro

Meno asciutto e essenziale di Eduardo, aveva ereditato la parte più vera e famigliare della vena comica e amara del padre, sia come attore, sia come autore di commedie, patendo l'essere a lungo giudicato figlio e quindi come privo di una propria novita'. Nel volto sembrava portare i tratti di tutti quanti i De Filippo, ma la voce era la sua, non quella articolata e risentita del padre, non quella chiara, insinuante e sarcastica di Eduardo, ma capace di un suo corpo preciso bonario e ironico non banale. Andando avanti con l'eta' si era dedicato ai ricordi dei De Filippo, scrivendo libri e costruendo recital, uno dei quali era previsto per meta' aprile, in cui parlava di Eduardo col "suo teatro spietato, crudele, vero, cui avrebbero dovuto dare il Nobel, mentre quello di mio padre era piu' leggero e ironico" e di Titina "grande attrice e Filumena Marturano per sempre".

Dal teatro alla tv

Il debutto risale agli anni Cinquanta, con la compagnia paterna. Anni dopo, nel 1978, aveva fondato la sua. Come si legge sul sito di De Filippo, le sue opere, fra cui La commedia de re buffone e del buffone re, Storia strana su di una terrazza napoletana, Buffo napoletano, Come e perché crollò il Colosseo e La fortuna di nascere a Napoli, sono state più volte rappresentate sia in teatro che in televisione. È stato anche interprete di circa 50 film e di vari sceneggiati televisivi, e ha interpretato e diretto numerose commedie. Nel 2001, per i suoi 50 anni di attività, aveva ricevuto il Premio personalità europea in Campidoglio. Mentre nel 2005, il presidente della Repubblica Ciampi lo aveva insignito della onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica per particolari meriti artistici.

Gentiloni: un grande, Roma lo ringrazia

A ricordare De Filippo anche Paolo Gentiloni che, su Twitter, scrive: "Ricordo Luigi De Filippo ultimo grande di una famiglia che ha fatto grande il nostro teatro. Roma lo ringrazia anche per l'impegno di questi anni al Teatro Parioli". Mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, lo ha definito un "grandissimo attore e regista, uomo di raffinata e profonda cultura. Figlio dell'immenso Peppino, con Luigi se ne va l'erede di una famiglia che è stata protagonista del teatro napoletano in tutto il mondo".

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