Il carico, marchiato come "made in Italy", era stato prodotto in Bulgaria e stava viaggiando verso il mercato francese. Denunciato un sessantottenne
La Guardia di Finanza e i funzionari dell'Agenzia delle dogane hanno sequestrato 14mila bottiglie di finto Prosecco. Il blocco è scattato al porto di Brindisi. Il vino contraffatto era stato prodotto in Bulgaria ed era diretto in Francia, ma veniva descritto come “made in Italy”.
Falso made in Italy
Le bottiglie, tutte da 0,75 litri, erano trasportate da un cittadino bulgaro di 68 anni. Sulle confezioni era riportata la scritta “product of Italy” e anche le bottiglie erano marchiate con la dicitura “wine of Italy”. Il sequestro rientra nell'ampia attività della Guardia di Finanza per tutelare i prodotti italiani. Il Prosecco, infatti, come molti altri vini di casa nostra ha un disciplinare da rispettare, che tra le altre cose prevede un preciso processo di lavorazione, un preciso vitigno (da uve glera) e alcune zone di provenienza ben definite (Veneto e una piccola area del Friuli Venezia Giulia).
Il peso dell'agropirateria
Il Prosecco è il vino italiano più esportato nel mondo. Ed è, secondo Coldiretti, anche il più "taroccato". Sul mercato sono decine i prodotti che ne storpiano il nome, dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco al Consecco. Lo scorso settembre, 30 milioni di lattine di falso Prosecco sono state sequestrate poco prima di essere messe in vendita sulle piattaforme di Alibaba, il più grande mercato digitale della Cina. Sempre secondo Coldiretti, sono falsi 6 prodotti alimentari su 10 che si dichiarano “made in Italy”. E tra le vittime più colpite dall'agropirateria ci sono proprio alcuni dei vini di maggior richiamo, dal Chianti al Prosecco.