Guardia giurata uccisa a Napoli, il figlio: "Anche genitori complici"

Cronaca
Ansa

Il 25enne parla dell'omicidio del padre, il vigilante ucciso a bastonate nella metropolitana di Piscinola e per la cui morte sono stati fermati tre minorenni. La madre di uno di loro: "Mio figlio è una assassino, non mi rivedrà mai più"

"Sono complici degli assassini sia chi esprime solidarietà sui social con i minorenni arrestati, sia i loro genitori che li hanno lasciati alle 3 di notte andare in giro aggredendo un uomo buono che faceva il suo lavoro". È questa l'accusa, secondo quanto riferito dall'Ansa, lanciata dal figlio del vigilante della metropolitana di Napoli ucciso dopo essere stato preso a bastonate lo scorso 3 marzo. Per l'omicidio sono stati arrestati tre ragazzi minorenni che avrebbero aggredito l'uomo alla fermata di Piscinola con dei bastoni per rubargli la pistola d'ordinanza e poi rivenderla. Il 51enne è morto il 15 marzo, dopo due settimane di agonia. Ma hanno parlato anche i famigliari dei presunti colpevoli. La madre di uno di loro ha detto a La Repubblica"Mio figlio è una assassino, non mi rivedrà mai più".

"Non ci volevo credere, lo stavo mandando in Germania per salvarlo"

"Io non ci volevo credere che avessero fatto una cosa così assurda. Anche se lui ha guardato solamente, perché io non ci credo che lui abbia colpito, ma deve pagare il suo reato", prosegue la mamma di uno dei tre minorenni. "Non ha voluto studiare, lo stavo mandando in Germania a lavorare. Era l'unico modo per salvarsi", afferma mostrando il biglietto telematico che aveva comprato per il figlio.

Il fratello: "Non ne avevo capito niente"

A parlare è anche il fratello gemello di uno dei tre minorenni indagati: "Non avevo capito niente, non si è confidato. Lui usciva con gli amici, io ormai stavo solo con la mia fidanzata".

L'aggressione

Dopo la ricostruzione effettuata grazie all’aiuto di alcune telecamere di sorveglianza e una serie di intercettazioni, gli uomini del commissariato di Scampia sono risaliti ai due sedicenni e al diciassettenne. I tre ragazzi avrebbero atteso l'arrivo del vigilante alla stazione della metro per impossessarsi della sua pistola. Prima di essere colpito mortalmente, l’uomo stava effettuando gli ultimi controlli per chiudere il cancello d'ingresso alla stazione. Quando i poliziotti del commissariato di Scampia sono arrivati alla fermata di Piscinola, l’hanno trovato a terra con una vistosa ferita in testa. In un cassonetto vicino all'auto c'era un bastone di legno e la borsa dell'uomo. Portato all'ospedale Cardarelli e operato d'urgenza al cervello, il vigilante era stato tenuto in coma farmacologico, ma nella notte tra giovedì e venerdì è morto.

Nessun pentimento

I tre ragazzi - tutti incensurati - appartengono a famiglie modeste.  L'attività investigativa ha appurato che non hanno contatti con i clan della zona. Nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei dove sono stati portati dalla Polizia, in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura dei Minorenni, pur avendo confessato, non si sono mostrati preoccupati per aver ucciso il vigilante. "Non si sono strappati i capelli per l'accaduto - fa sapere Bruno Mandato, dirigente del commissariato di Scampia - di avere provocato la morte di un bravo padre di famiglia. Uno dei tre, quando ha capito che l'avrebbero rinchiuso, ha abbracciato il padre, a cui è particolarmente legato, preoccupato del fatto che non lo avrebbe rivisto per lungo tempo. Un altro - ha continuato l'investigatore - era angosciato, ma solo perchè non sapeva se gli avessero consentito di fare la doccia".

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