Pomezia: maltrattavano bimbi tra 3 e 5 anni, arrestate tre maestre

Cronaca
Foto d'archivio

Le tre donne, ora ai domiciliari, lavorano in una scuola dell'infanzia statale. Sono accusate di aver sottoposto alcuni bambini a reiterati atti di violenza fisica, morale e psicologica, umiliandoli di fronte all'intera classe con vessazioni e insulti di vario genere

Tre maestre di una scuola dell'infanzia statale di Pomezia, in provincia di Roma, sono state arrestate dai carabinieri per maltrattamenti sui bambini. Le maestre, che si trovano ai domiciliari, sono accusate di aver sottoposto alcuni alunni, tra i 3 e i 5 anni, a reiterati atti di violenza fisica, morale e psicologica, umiliandoli di fronte all'intera classe con vessazioni e insulti di vario genere.

Le indagini

Contro le tre maestre, i carabinieri della stazione di Pomezia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Velletri su richiesta della Procura. Per le tre donne, tra i 46 e i 61 anni e che insegnavano da molto tempo, sono stati disposti gli arresti domiciliari. L'indagine è partita a febbraio dopo le denunce presentate da quattro mamme, che avevano notato comportamenti strani e violenti dei figli. I piccoli non volevano andare a scuola. I carabinieri hanno svolto le indagini con l’aiuto di intercettazioni ambientali e telecamere installate nella scuola.

Le accuse

Secondo quanto emerso dalle indagini, i bambini sarebbero stati strattonati con forza dalle maestre, chiamati "brutto" e "cattivo" e minacciati di non essere più presi dai genitori per tornare a casa. Dalle immagini delle telecamere posizionate nella scuola, poi, sarebbe emerso che alcuni bimbi sono stati strattonati per le braccia e per il grembiule e uno di loro tirato per i capelli. Altri ancora sarebbero stati costretti a mettersi in ginocchio in un angolo della classe o a sedersi su una sedia isolati dal gruppo. I bambini vessati sarebbero almeno 5, anche se i comportamenti avrebbero provocato stati di ansia, di rabbia e di paura anche nei piccoli alunni non direttamente coinvolti nei maltrattamenti.

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