Test di medicina: concessa ripetizione ad una studentessa ipovedente

Cronaca
La ragazza prima di sostenere la prova di ammissione aveva richiesto di disporre di tempo aggiuntivo per il test o di un questionario con testo ingrandito (Foto d'archivio)
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Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di una ragazza diciottenne, alla quale durante la prova di ammissione all'università di Palermo era stata negata la possibilità di sostenere l'esame con un testo ingrandito nonostante avesse comunicato i suoi problemi di vista

Durante il test di ammissione alla facoltà di Medicina dell'università di Palermo, a una candidata non è stato fornito un testo ingrandito nonostante avesse comunicato i suoi problemi di vista. Per questa ragione il Tar del Lazio, al quale la studentessa ipovedente si è appellata dopo il mancato superamento della prova, ha imposto l'annullamento del test, previa sospensione della graduatoria, e la ripetizione dello stesso.

Concessione negata dall'Ateneo

La ragazza, diciottenne originaria di Agrigento, prima di sostenere la prova di ammissione al corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia per l'anno accademico 2017/18, aveva richiesto di disporre di tempo aggiuntivo per il test o di un questionario con il testo ingrandito. Possibilità che inizialmente l'Ateneo le aveva concesso ma che poi le sono state negate contribuendo, secondo il Tar del Lazio, al mancato superamento della prova.

Falsa applicazione della normativa per le categorie disabili

I due avvocati della ragazza, Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per vincere il ricorso hanno puntato sull'eccesso di potere e sulla falsa applicazione della normativa per le categorie disabili. Tesi condivise dal Tar del Lazio che ha accolto la richiesta cautelare disponendo la ripetizione della prova e imponendo che la ricorrente "sia dotata dei mezzi richiesti entro dieci giorni dalla notificazione dell'ordinanza".

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