È morto Gillo Dorfles, il critico d'arte scompare a 107 anni

Cronaca

Teorico d'arte, pittore e filosofo era nato a Trieste il 12 aprile del 1910. Si è spento nella sua casa di Milano

Si è spento a 107 anni Gillo Dorfles. Il critico d'arte è morto nella sua casa a Milano. A renderlo noto è stato il nipote spiegando che le condizioni fisiche dell'artista erano peggiorate nelle ultime 24 ore. Nato a Trieste nel 1910, nell’allora Austria-Ungheria da padre goriziano e madre genovese, avrebbe compiuto 108 anni in aprile.

Protagonista del 900

Nella sua lunga vita è stato artista e filosofo, medico e architetto. Ha conosciuto praticamente tutti, da Italo Svevo quando era impiegato in una fabbrica di vernici a Eugenio Montale di cui era intimo, fino a Lucio Fontana, che ha contribuito a lanciare. Ha preso il caffé con Cesare Pavese e battibeccato con Salvatore Quasimodo, è stato ospite di Frank Lloyd Wright e amico personale di Renzo Piano. "Ho dimenticato metà secolo e sto dimenticando l'altra metà perché voglio vivere nel futuro", rispondeva qualche tempo fa ad un intervistatore che gli aveva ricordato la sua età.

Artista e filosofo

Decano dei critici italiani e lui stesso pittore di talento, Dorfles è stato testimone e protagonista del Novecento. Nato a Trieste da padre goriziano e madre genovese, laureato in medicina e specializzato in psichiatria, una grande passione anche per i cavalli, Angelo detto 'Gillo' ha da subito preferito l'attività di pittore e l'impegno come critico e studioso d'arte, che lo ha portato poi ad insegnare estetica nelle Università di Firenze, Trieste, Venezia e Milano: "L'arte è l'unica passione a cui sono rimasto sempre fedele, sin dalle prime folgorazioni dell'astrattismo di Klee e di Kandinsky", ha ripetuto spesso. Anche se l'interesse per la psichiatria, le sue letture attente di Jung e Rudolf Steiner, rimarranno una sorta di filo conduttore in molti suoi scritti. Nel 1948, insieme con Atanasio Soldati, Gianni Monnet e Bruno Munari, è stato tra i fondatori del Mac - Movimento per l'arte concreta e nel 1956 ha contribuito alla realizzazione dell'Adi (Associazione per il disegno industriale).

Inventore del Kitsch

In tanti decenni di attività ha scritto monografie di artisti (da Bosch fino a Toti Scialoja), ha pubblicato studi sull'architettura e un saggio che ha fatto epoca sul disegno industriale (Il disegno industriale e la sua estetica, 1963). Con un libro diventato un cult ha insegnato agli italiani cos'è il kitsch (Il Kitsch, antologia del cattivo gusto, 1968). E nel 2012, a 45 anni di distanza dall'uscita di quel testo che fu una pietra miliare per comprendere l'evoluzione del cattivo gusto nell'arte moderna, la Triennale di Milano gli ha reso omaggio con una mostra (Gillo Dorfles. Kitsch oggi il Kitsch) per descrivere il fenomeno in tutte le sue piu' recenti articolazioni.

La passione per l'alchimia

Negli ultimi tempi si era concentrato sulla passione per l'alchimia. A gennaio aveva inaugurato alla Triennale la mostra Vitriol, una personale dedicata ai disegni realizzati tra il 2010 e il 2016. Vitriol, l'enigmatico personaggio che aveva inventato nel 2010, nasconde nel suo nome uno degli acronimi più usati dagli alchimisti. "Ognuno deve costruirsi il suo Vitriol", spiegava Dorfles, "la ricerca della Pietra Filosofale è quella del mistero che sta alla base della vita". La sua, la vedeva come una pietra "piccola, poco pesante".

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