Palermo, militante Forza Nuova pestato: 2 fermati per tentato omicidio

Cronaca
Massimo Ursino (Foto Ansa)

Individuati grazie alle videocamere presenti nella zona dell'aggressione ak responsabile provinciale di FN, Massimo Ursino. Altre 4 persone sono state denunciate. Blitz di FN a Roma negli studi di La7

Due persone sono state fermate per l'aggressione del segretario provinciale di Forza Nuova Massimo Ursino, pestato martedì sera a Palermo, con l'accusa di tentato omicidio. Si tratta di due giovani di 25 e 27 anni, individuati dalla Polizia grazie alle videocamere presenti nella zona dell'aggressione. Altre quattro persone sono state denunciate. A Ursino - che ha precedenti di polizia - i medici hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni: ha una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. A Roma, invece, nella serata di martedì intorno a mezzanotte una ventina di rappresentanti di FN sono entrati negli studi tv di via Tiburtina che ospitano diMartedì, il talk show condotto da Giovanni Floris su La7. Alcuni militanti hanno chiesto di partecipare alla puntata, proprio per parlare del pestaggio di Ursino. I carabinieri di Roma sono al lavoro per identificare gli attivisti e trasmetteranno poi un'informativa in procura.

Le indagini

A Palermo, nella giornata di mercoledì 21 febbraio, alcuni attivisti dell'"antagonismo di sinistra" sono stati condotti in questura dopo numerose perquisizioni che hanno interessato diversi centri sociali. L'aggressione, fa sapere la polizia, è stata condotta da 8 persone e ulteriori indagini proseguono per corroborare il quadro accusatorio e per giungere all'identificazione degli ultimi due componenti del commando.

La dinamica

Il dirigente di Fn è stato picchiato nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 20 febbraio, da un gruppo di circa sei persone a Palermo, nella centrale via Dante, a pochi passi dalla sede del movimento di estrema destra e a poche centinaia di metri dalla bottega di tatuaggi in cui lavora. È stato legato mani e piedi con nastro da imballaggio, massacrato di botte, con una manganellata sul cranio. Ursino è stato poi lasciato in un lago di sangue sul marciapiede di via Dante, a due passi dalla stazione Lolli. Qualcuno ha anche filmato l'accaduto con un telefonino. Nel video, che è stato pubblicato online, si sentono i lamenti della vittima e una ragazza che cerca di tranquillizzare i passanti terrorizzati: "Tranquilli, è solo uno scherzo...".

La rivendicazione

La dinamica è stata confermata da un’email di rivendicazione del raid punitivo inviata a diversi organi di informazione locale: "A pochi giorni dall'arrivo in città di Roberto Fiore, atteso in città per un comizio in conclusione della campagna elettorale - si legge - Massimo Ursino, uomo di spicco e dirigente nazionale del partito Forza Nuova, è stato colpito in modo esemplare mentre passeggiava per le vie del centro. È stato bloccato, immobilizzato e legato con del nastro adesivo, poi lasciato a terra senza possibilità di fuggire". "Chi afferma che esista una 'minaccia fascista', a Palermo come in tutta la Sicilia, dovrà ricredersi”, si legge nella nota.

Forza Nuova: "Risultato della campagna d’odio contro di noi"

Sull’accaduto Forza Nuova ha diffuso un comunicato per stigmatizzare l’aggressione ma anche per annunciare reazioni: "Palermo, vile e grave aggressione al dirigente nazionale di Fn Massimo Ursino. È il risultato della grave campagna di odio scatenato dalle forze e dalla stampa di regime contro il nostro movimento”. E poi, con un’altra nota in mattinata, si fa riferimento ad altri episodi di attacchi a Forza Nuova: “Ma è a Palermo che, dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata ai danni della sede di un’associazione d’area, si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall’arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato”. Il riferimento, scrive il Corriere della sera, è a quanto accaduto mercoledì scorso, quando due bombe carta sono state lanciate contro la sede del movimento in via Villino Florio e davanti alla saracinesca del negozio di tatuaggi dello stesso Ursino.

Il sindaco Orlando: "Fascismo non si combatte con lo squadrismo"

"A Palermo lo sanno tutti chi sono gli aggressori, anche il sindaco Orlando”, hanno detto alcuni militanti di Forza Nuova, che si sono sfogati davanti al pronto soccorso dell'ospedale Civico dove è stato medicato Ursino. Sull'aggressione il sindaco Leoluca Orlando è intervenuto con un comunicato diffuso nella tarda sera. "Quanto avvenuto con l'aggressione ai danni del segretario provinciale dell'organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo - si legge nella nota - è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza".

I precedenti di Ursino

Ursino venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l'unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ''motivi razziali''. Il dirigente di Forza Nuova nel 2008 partecipò anche al confezionamento e alla spedizione dei pacchi, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194.

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