Ragusa, bracciante sequestrato e pestato dal datore di lavoro

Cronaca
L'operaio picchiato ha riportato lesioni giudicate guaribili in 45 giorni (foto archivio)

Ai domiciliari un imprenditore 41enne, consigliere comunale a Vittoria. È accaduto a un cittadino romeno che ha rubato una bombola del gas per proteggersi dal freddo. Picchiati anche due connazionali dell'uomo

Sequestrato, appeso a una trave e pestato dal proprio datore di lavoro. È quanto avvenuto a Vittoria, in provincia di Ragusa, a un operaio rumeno "colpevole" di avere rubato una bombola di gas per riscaldarsi dal freddo.

Denunciato un imprenditore

A rendere nota la vicenda è stata la polizia di Stato che su disposizione del gip, ha sottoposto un imprenditore 41enne del luogo, R. D., agli arresti domiciliari con l'accusa di lesioni gravi, sequestro di persona e porto d'armi. L'imprenditore, che ha ammesso le responsabilità dell'accaduto, ha attuato il suo piano dopo aver constatato che l'operaio insieme a un collega si era impossessato di una bombola del gas di sua proprietà. L'azienda agricola era già nota alla Squadra mobile perchè sottoposta in passato a una serie di controlli anti-caporalato. Il fermo dell'imprenditore è scattato dopo la denuncia sporta il 15 febbraio scorso da un romeno che è riuscito a raccontare alle autorità le violenze subite per ore da lui e altri due colleghi.

Legato e pestato con un bastone

Ascoltato dagli inquirenti, l'imprenditore ha ammesso di avere picchiato i lavoratori perché li aveva visti rubare la bombola. La ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare che per ripararsi dal freddo, due operai della ditta avevano deciso di rubare la piccola fonte energetica. È stato a quel punto che l'imprenditore ha sorpreso i due uomini decidendo di dargli una lezione. Uno dei due era riuscito a nascondersi, mentre l'altro è stato brutalmente picchiato con il calcio di un fucile, pugni e colpi di bastone. Il 41enne aveva anche imbracciato un fucile esplodendo alcuni colpi d'arma da fuoco allo scopo di terrorizzare il lavoratore. La vittima, mentre l'imprenditore ricaricava il fucile, era riuscito a fuggire insieme al collega lungo le serre. Dopo aver vagato per diverse ore, i due erano riusciti a trovare rifugio da un loro connazionale in un casolare abbandonato dove, il giorno dopo, il datore di lavoro aveva fatto irruzione insieme a un suo collaboratore. L'operaio è stato chiuso all'interno di un garage, sequestrato per almeno due ore, legato mani e piedi, appeso ad una trave e picchiato con un bastone. Nel corso del pestaggio la vittima ha riportato diverse fratture e lesioni guaribili in almeno 45 giorni. Insieme a lui altri romeni picchiati in modo meno grave.

I fermi della polizia

Nella denuncia del 15 febbraio una delle tre vittime ha riferito che anche gli altri due connazionali, rifugiatisi presso il casolare, erano stati ripetutamente picchiati e portati via con la forza dopo essere stati feriti gravemente dal titolare. Gli uomini della Squadra mobile e del commissariato si sono recati sul posto. Dentro uno degli immobili fatiscenti ricavati presso l'azienda è stato trovato nascosto sotto le coperte e dolorante un giovane rumeno terrorizzato. Gli agenti hanno poi richiesto l'invio in ospedale dei tre stranieri. Secondo i dettagli forniti, la vittima è stata liberata da un familiare dell'imprenditore, anch'egli denunciato per avere preso parte al pestaggio in concorso morale, rafforzando i propositi del fermato. Le autorità hanno infine denunciato un altro congiunto e un dipendente dell'imprenditore.

Coinvolto un consigliere comunale

Dopo l'identificazione dell'imprenditore, la polizia ha reso noto che si tratta di un consigliere comunale di Vittoria, nonché componente della segreteria cittadina del Partito Democratico. Il 41enne, che in consiglio comunale rappresenta la lista civica "Nuove idee - i democratici", collegata al Pd, è diventato consigliere lo scorso settembre dopo che un altro esponente dell'assemblea cittadina si è dimesso a seguito di un'inchiesta giudiziaria.

Cronaca: i più letti