Melegatti, i lavoratori proclamano lo sciopero a oltranza

Cronaca
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Dopo aver incrociato le braccia il 23 gennaio, i sindacati tornano a protestare. Chiedono alla proprietà notizie certe sul futuro e temono per la decisiva stagione pasquale

Continua la protesta dei lavoratori Melegatti: i sindacati (Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Ui) hanno proclamato uno sciopero a oltranza a partire dal 25 gennaio. Nessun passo avanti, quindi, dopo la decisione dei dipendenti di incrociare le braccia il 23 gennaio. Non sarebbero arrivate notizie sull'accordo tra il fondo Abalone e i vertici aziendali, non ancora concluso.

I perché dello sciopero

Le ragioni alla base dello sciopero hanno a che vedere, spiegano i sindacati, con il blocco della campagna produttiva pasquale, le mancate garanzie del pagamento degli stipendi e le posizioni assunte dall'amministratore delegato Emanuela Perazzoli che, sottolineano Cgil, Cisl e Uil, "non manca occasione per infierire sui suoi dipendenti, già provati dal disagio di questi ultimi mesi". "L'iniziativa andrà avanti fintanto che non saranno fornite rassicurazioni chiare e documentate dell'avvenuto accordo quadro tra i soci e il fondo maltese o l'azienda non avrà trovato una soluzione alternativa sostenibile e credibile che permetta la continuità produttiva e la procedura di ristrutturazione del debito". Nel frattempo, i sindacati presenteranno richiesta di convocazione anche alla Regione Veneto.

Preoccupazione per la stagione pasquale

Dopo l'agitazione dello scorso ottobre, lo sciopero del 23 gennaio era arrivato per contestare lo slittamento dell'incontro (previsto il giorno precedente) con la proprietà in prefettura. Slittamento, arrivato su richiesta della presidente e amministratrice delegata, che i sindacati avevano definito "incredibile". Superata la stagione natalizia, i lavoratori sono preoccupati per i ritardi che potrebbero compromettere l'altro momento cruciale per le casse di Melegatti, ossia il periodo pasquale.

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