L'ex sindaco del capoluogo piemontese e l'assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi, hanno reso noto il proprio coinvolgimento nelle indagini. In entrambi i casi le accuse sono di turbativa d'asta e falso ideologico in atto pubblico
L'ex sindaco di Torino Piero Fassino e l'assessore regionale alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi risultano indagati dalla procura del capoluogo piemontese nell'ambito dell'inchiesta sul Salone del Libro, con le accuse di turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico. Per quanto riguarda l'indagine a carico della Parigi, il filone è quello relativo all'affidamento dell'organizzazione dell'edizione 2015 del Salone e la preparazione del bando di gara del 2016.
L'annuncio
"Nel pomeriggio di oggi ho ricevuto dalla Procura della Repubblica di Torino un avviso di garanzia con riferimento alle indagini sul salone internazionale del libro di Torino", ha comunicato l'ex sindaco, dicendosi "assolutamente sereno, avendo sempre operato nell'interesse della Città di Torino". L'assessore Parigi ha invece espresso "la propria fiducia nell'operato della magistratura, cui offrirà la massima collaborazione". L'indagine sui conti in rosso del Salone del Libro aveva già coinvolto una ventina di persone a partire dall'ex presidente della Fondazione per il Libro, Rolando Picchioni. Tra i vari capitoli dell'inchiesta l'affidamento diretto della manifestazione 2015 a Gl Events, e la valutazione del marchio.
L'indagine
Coordinata dal sostituto procuratore Gianfranco Colace, l'inchiesta avviata nel 2016 aveva già portato all'arresto del direttore generale di Lingotto Fiere, Regis Faure, il dirigente di Bologna Fiere Antonio Bruzzone, del segretario della Fondazione per il Libro Valentino Macri, e di Roberto Fantino, direttore marketing di quella Gl Events che avrebbe beneficiato, secondo l'accusa, di un trattamento di favore nella redazione del bando di gara per l'organizzazione del Salone del libro fra 2016 e 2018.