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Anziana uccisa da spari in strada a Bitonto, perquisizioni nella notte

Cronaca
(Foto Ansa)

Proseguono le indagini sull’agguato a colpi di arma da fuoco nel quale ha perso la vita una donna di 84 anni colpita accidentalmente o, forse, usata come scudo umano. Il 20enne ritenuto reale bersaglio dei sicari: “Ero al telefono, non mi sono accorto di nulla”

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Sono andate avanti tutta la notte le perquisizioni e i colloqui con alcune persone nell'ambito delle indagini sull'agguato a colpi di arma da fuoco, avvenuto ieri mattina nel centro storico di Bitonto, nel quale ha perso la vita una donna di 84 anni, uccisa per errore, ed è rimasto ferito un pregiudicato 20enne, ritenuto il reale bersaglio dei sicari. Il giovane è ancora ricoverato al Policlinico di Bari, dove ieri ha subito un intervento chirurgico a causa della perforazione di un polmone.

Il ragazzo: "Non ho visto nulla"

Secondo gli inquirenti, l’agguato sarebbe stato la risposta a una precedente sparatoria avvenuta all'alba davanti alla casa di un esponente di spicco della criminalità bitontina, appartenente al clan Conte. Anche in quell’occasione, hanno ricostruito gli investigatori, avrebbe agito un commando formato da più persone. Il 20enne ferito, ritenuto vicino al clan Cipriano, è già stato sentito dagli investigatori ma, a quanto si apprende, non avrebbe fornito elementi utili a risalire agli autori dell'agguato. "Ero al telefono. Pensavo fossero botti di Capodanno. Non mi sono accorto di nulla", ha detto il ragazzo, che ha raccontato di essere andato da solo a piedi al pronto soccorso del paese per farsi medicare.

L’agguato

Il 20enne, con precedenti penali per droga, è stato inseguito a piedi tra i vicoli del centro storico dai sicari, almeno due, che sparavano con due armi, una pistola automatica, dalla quale sono partiti almeno 17 colpi, e un revolver. E proprio una di queste pallottole ha raggiunto la donna di 84 anni, forse usata come scudo umano, che stava andando a casa di un’amica dopo la messa ed è stata raggiunta da un proiettile al fianco destro: è morta nell'ambulanza che la stava trasportando nell'ospedale San Paolo di Bari.

La guerra legata alla droga

Tutti gli episodi, secondo gli investigatori, sono legati al controllo dello spaccio di droga. Nel corso dei controlli messi in atto dai carabinieri subito dopo l'agguato, in alcune palazzine di Via Pertini sono state scoperte una serie di porte blindate. Una volta abbattute, su uno dei tetti è stato scoperto un nascondiglio della droga: sono stati trovati quantitativi di marijuana, cocaina e hashish, in parte già suddivisa in dosi, e circa 4mila euro, numerosi bilancini di precisione e altro materiale destinato al confezionamento della droga.