Omicidio Rosboch, giudice: Fb e Google consegnino mail Defilippi-madre

Cronaca
Omicidio Gloria Rosboch, i Ris cercano tracce (archivio Lapresse)
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Le conversazioni tra il ragazzo, condannato a 30 anni per l’uccisione dell’insegnante, e la donna, accusata di omicidio e truffa in concorso, saranno trasmesse alla procura di Ivrea dopo l'esame dell'Fbi. A stabilirlo il tribunale della California

Facebook e Google devono consegnare le email e le conversazioni che ci sono state tra Gabriele Defilippi, condannato a 30 anni per l'omicidio della professoressa Gloria Rosboch di cui è stato allievo, e sua madre, Caterina Abbattista. A stabilirlo è il giudice della California su richiesta, tramite una rogatoria internazionale, della procura di Ivrea, che indaga sull’uccisione dell’ex insegnante. Prima della consegna, però, il materiale dovrà essere valutato dagli esperti dell'Fbi per escludere che il fatto "possa rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale". A dirlo, lo stesso procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, a margine del processo nei confronti di Caterina Abbattista che si è tenuto il 22 dicembre. La donna è accusata di concorso in omicidio e truffa in concorso.

La rogatoria internazionale partita da Ivrea

La procura, tramite una rogatoria internazionale, aveva chiedesto la consegna dei messaggi ai due colossi informatici che ne hanno copia negli archivi. Madre e figlio avevano infatti cancellato le conversazioni dai rispettivi computer.

Le condanne

Defilippi era stato condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio di Gloria Rosboch lo scorso 22 settembre. Per il presunto complice del ragazzo, Roberto Obert, 54 anni, la pena è di 19 anni. Il giudice ha inoltre accolto il patteggiamento a 1 anno e 11 mesi per Efisia Rossignoli, amante di Gabriele e complice della truffa ai danni della vittima. Secondo la ricostruzione del pm Giuseppe Ferrando, Gloria Rosboch voleva denunciare Defilippi per una truffa da 187 mila euro. La donna scomparve da Castellamonte il 13 gennaio 2016 e fu ritrovata il 18 febbraio successivo nella cisterna di una discarica abbandonata nelle campagne di Rivara, a pochi chilometri.

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