Capotreno licenziato dopo insulto ad aggressore: "Sono la vittima"

Cronaca
L'aggressione al capotreno è avvenuta all'interno di un mezzo Trenord (Ansa)

Lo scorso settembre, il 25enne era stato aggredito e picchiato durante un controllo su un mezzo Trenord da un ragazzo di origini senegalesi. Nella colluttazione, l’impiegato aveva pronunciato un insulto razzista. Il 13 dicembre è arrivata la lettera di licenziamento

"Mi dispiace molto per quello che è successo. Ma mi è capitata questa brutta cosa, sono stato aggredito e mi è scappata una frase sgradevole. La vera vittima sono io". Reagisce così, in un’intervista rilasciata al Giornale, il giovane capotreno licenziato da Trenord per "non aver tenuto un comportamento consono alle mansioni proprie della figura professionale e dell'azienda che rappresenta". Il 25enne aveva infatti rivolto un insulto razzista al ragazzo di origini senegalesi che durante un controllo l’aveva aggredito, picchiato e derubato di palmare e pos.

"Non sono razzista, mi sono sentito in pericolo"

Durante l’intervista, il capotreno ha inoltre confermato che anche il suo aggressore ha rivolto a lui insulti piuttosto pesanti e che, nonostante la frase che gli è costata il licenziamento, non è una persona razzista: "Adesso è facile per chi non ci si è trovato chiamarmi razzista. Ora so di aver sbagliato e chiedo scusa. Io - prosegue il capotreno - ho chiesto il biglietto a tutto il vagone, non era certo un fatto personale". Proprio da quella richiesta era nata l’aggressione da parte del passeggero senegalese sprovvisto di biglietto. Per difendersi, e per salvare i beni aziendali, che il 23enne voleva rubare, il capotreno aveva dato un morso al braccio del suo aggressore e lo aveva insultato durante la colluttazione.  

Il licenziamento da parte di Trenord

La lettera di licenziamento è stata consegnata il 13 dicembre scorso. L'ex capotreno ha impugnato il licenziamento senza preavviso. "A breve presenteremo ricorso al giudice del lavoro perché per noi la sanzione espulsiva è eccessiva e perché il capotreno si stava difendendo da una rapina che effettivamente c'è stata" spiega l'avvocato. Il 24 gennaio 2018, il ragazzo senegalese residente nel Bresciano, verrà processato dal gup del tribunale di Brescia per rapina e in quella sede il capotreno si costituirà parte civile.

Lega Nord: "Insulto peggio di una rapina?"

Subito dopo la notizia del licenziamento, era arrivata la reazione da parte della Lega Nord. In particolare, Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, aveva difeso l’operato del capotreno criticando il provvedimento di Trenord: "In questa vicenda il capotreno è la vittima di un'aggressione e di un furto e non il colpevole, come dimostra il fatto che l'immigrato senegalese autore del furto a gennaio sarà processato dal gup di Brescia con l'accusa di rapina. È più grave reagire con un insulto rispetto a subire un'aggressione per rapina? Siamo oltre l'assurdo. Trenord ritiri questo provvedimento e riprenda subito nel suo organico il capotreno", aveva dichiarato. 

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