Ladro ucciso in casa, gip: ridare pistola a pensionato

Cronaca
Francesco Sicignano (archivio LaPresse)

Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura nei confronti di Francesco Sicignano. Secondo i magistrati l'uomo sparò per legittima difesa

Il gip di Milano, Teresa De Pascale, ha disposto la restituzione a Francesco Sicignano della pistola con la quale, il 20 ottobre 2015, uccise il ladro albanese entrato nella sua abitazione di Vaprio d'Adda, nel Milanese. La decisione del magistrato è seguita al provvedimento di archiviazione relativo all'accusa di omicidio volontario formulata nei confronti del pensionato subito dopo i fatti.

La riconsegna del revolver

Nell'ordinanza emessa dal gip viene disposto, si legge nel provvedimento, "il dissequestro e la restituzione a Sicignano della pistola Revolver cal. 38 SP", dei proiettili ad esclusione di quelli "esplosi che devono essere confiscati e distrutti", e della relativa denuncia con trasmissione degli atti alla competente autorità amministrativa per la previa verifica della sussistenza e/o permanenza dei requisiti per la regolare detenzione delle armi e delle munizioni indicate". Il revolver era stato sequestrato al pensionato il 20 ottobre 2015 quando l'uomo sparò, uccidendo, un ladro di nazionalità albanese di 22 anni. Quest'ultimo, secondo quanto ricostruito, era entrato nell'abitazione del pensionato quando, secondo i magistrati, fu ucciso da quest'ultimo per legittima difesa.

L'archiviazione

L'archiviazione della posizione di Sicignano è arrivata lo scorso 11 dicembre da parte del gip De Pascale che ha accolto la richiesta presentata dai pubblici ministeri Alberto Nobili e Antonio Pastore. Secondo il gip, il pensionato ha reagito per legittima difesa "nell'unico modo, in quel momento, possibile". Nell'atto il gip conferma quanto avevano evidenziato le complesse indagini della Procura, ossia che Sicignano sparò al ladro quando era già entrato nell'abitazione e si trovava in cucina. Il giudice ha inoltre messo in luce che il giovane di origini albanese non era armato, ma avvicinandosi al pensionato in un "contesto" di "intrusione domiciliare notturna" ha "sicuramente e indubbiamente fatto sorgere" nel 67enne "il concreto timore di un'imminente aggressione". Timore consolidato dal comportamento del rapinatore che ha continuato ad avvicinarsi al pensionato nonostante le urla di quest'ultimo. Per questo motivo, ha spiegato il gip, Sicignano è stato indotto "a reagire, nella frazione di pochi secondi, nell'unico modo, in quel momento, possibile, stante l'inattuabilità di un'altra condotta meno lesiva o alternativa, tenuto conto della irrealizzabilità di una fuga". Il pensionato, infatti, si trovava con la moglie all'interno dell'appartamento chiuso dall'interno senza un'immediata possibilità di seconda uscita. La reazione di Sicignano, precisa il gip, non è stata "messa in atto come difesa anticipata e preventiva", ma è stata giustificata da un "concreto pericolo d'aggressione".

L'opposizione della famiglia della vittima

Nelle prime battute dell'indagine gli stessi pm avevano ipotizzato che il pensionato quella sera avesse sparato quando il ladro non era ancora entrato nella casa, ma si trovava ancora sulle scale esterne. Il medico legale nominato dai pm, però, accertò che la dinamica della morte poteva essere compatibile con la versione fornita da Sicignano, il quale aveva sempre sostenuto di aver sparato in casa per difendersi. A opporsi alla richiesta di archiviazione, presentata a fine maggio del 2016 dai due pm Nobili e Pastore, erano stati i familiari del giovane albanese, rappresentati dal legale Teodor Nasi. Per il legale dei genitori dell'uomo sarebbero servite nuove indagini e approfondimenti per verificare l'ipotesi che Sicignano potesse aver sparato dall'alto mentre lui era ancora sulle scale esterne della villetta e non all'interno della casa, come invece è emerso dall'inchiesta degli inquirenti. Tra gli approfondimenti necessari, secondo il legale del padre e della madre del 22enne, c'era anche la cosiddetta 'blood pattern analysis', ovvero l'analisi delle tracce ematiche.

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