25 arresti nel blitz dei carabinieri: per tutti l'accusa è di estorsione, favoreggiamento e ricettazione. Maria Angela Di Trapani, figlia di un capomafia e moglie dello storico boss, era alla guida del mandamento mafioso
Rifondare e riorganizzare Cosa Nostra. Era questo il compito affidato a Maria Angela Di Trapani, figlia del capomafia Ciccio di Trapani e moglie dello storico boss Salvino Madonia, arrestata oggi insieme ad altre 24 persone. Soprannominata "la padrona", la donna, come emerge dall'indagine dei carabinieri coordinata dalla Dda di Palermo, era alla guida del mandamento mafioso palermitano di Resuttanza. Le 25 persone per le quali sono scattate le manette sono accusate di mafia, estorsione, favoreggiamento e ricettazione.
Rifondare Cosa Nostra
Cosa Nostra, spiegano gli inquirenti, "per quanto depotenziata dai risultati investigativi e giudiziari", dimostra "la sua perdurante capacità di avvalersi della forza di intimidazione e del vincolo associativo per costringere i commercianti ad accettare l'imposizione del pizzo". Una mafia vitalissima, dunque, e pronta a nuovi atti di sangue come dimostra il piano dei capi di Resuttana - poi rientrato grazie alla mediazione dei boss di Porta Nuova - di uccidere un vecchio mafioso 'colpevole' di avere patteggiato una pena, Giovanni Niosi. La guardia, assicurano gli investigatori, resta alta.
La capo clan
Mariangela Di Trapani, a capo del mandamento oggi azzerato a Palermo, era soprannominata in famiglia "a picciridda", (la piccolina ndr). In una intercettazione il fratello ne parla con tenerezza: "Mariangela ha sofferto da picciridda" perché durante la latitanza del padre "a scuola non c'è più andata per amore di mio padre e di me... perché se ne è voluta venire con noi".
La donna era stata arrestata già nel 2008. Per gli inquirenti reggeva le sorti del clan mentre il marito, pluriergastolano, era detenuto al 41 bis, riuscendo a portare all'esterno gli ordini che il boss mandava ai suoi dal carcere. Condannata a 8 anni, ha scontato la pena.
La padrona
I boss compiaciuti tributano rispetto e ammirazione alla moglie del boss diventata boss lei stessa. E, come emerge da conversazioni intercettate in carcere tra i detenuti al 41 bis - le rivolgono un complimento alla loro maniera: "Si comporta come un uomo". La chiamano "la padrona", che parla, dispone, comanda. Il legame matrimoniale con lo storico capomafia Salvino Madonia, il killer dell'imprenditore antiracket Libero Grassi, ma anche l'autorità acquisita sul campo avevano fatto sì che i clan guardassero a lei, a una donna, per immaginare il futuro di Cosa nostra.
Di Trapani non è la prima boss in gonnella di Cosa nostra: l'ultimo caso è quello di Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro, arrestata nel 2013 . Per gli inquirenti, "svolgeva un ruolo di raccordo con il fratello per scambi d'informazioni e per il coordinamento delle risorse economiche".
Azzerato mandamento a Palermo: 25 arresti
Resta il fatto che il blitz di oggi assesta un nuovo scacco matto, dopo quelli recenti allo Zen, a Borgo Vecchio e a Santa Maria di Gesù. Oltre 200 i carabinieri di Palermo che, supportati da due elicotteri del nono Elinucleo di Boccadifalco, da cinque unità cinofile del Nucleo di Palermo Villagrazia, da militari del 12esimo Reggimento carabinieri Sicilia e dello Squadrone "Cacciatori Sicilia", su delega della Procura distrettuale di Palermo, hanno eseguito il provvedimento restrittivo per associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l'aggravante del metodo e della finalita' mafiosi. L'indagine contro i due mandamenti ha permesso di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali delle cosche mafiose di San Lorenzo, Partanna Mondello, Tommaso Natale e Pallavicino/Zen (tutte appartenenti al mandamento di San Lorenzo) e della cosca di Resuttana (facente invece parte dell'omonimo mandamento unitamente ai clan di Acquasanta e Arenella).