Torino, mezzo milione euro da falsi affitti: denunciato 40enne

Cronaca
La truffa scoperta dalla polizia postale avrebbe fruttato a un 40enne pugliese ben mezzo milione di euro (archivio Fotogramma)
fotogramma-polizia_postale

La Polizia postale ha smascherato il sistema illecito architettato da un uomo, che avrebbe incassato l'importante cifra stipulando contratti fasulli per case vacanze. Sarebbe stato incastrato dai profili sui social network

Avrebbe incassato anticipi in denaro per la locazione di case vacanze che non gestiva, riuscendo a guadagnare illecitamente circa mezzo milione di euro. Questa l'ipotesi di truffa che ha portato alla denuncia, da parte della Polizia postale di Piemonte e Val d'Aosta, di un uomo di 40 anni di origini pugliesi.

Il sistema messo in atto

Le indagini sul 40enne, su cui gravano altri 114 procedimenti penali pendenti presso diverse Procure di tutta Italia, sono scattate nel febbraio del 2016. A dare avvio agli accertamenti da parte della polizia una denuncia per furto di identità presentata da un cittadino, le cui generalità erano state utilizzate per l'attivazione di servizi bancari. Le investigazioni hanno permesso di far emergere le presunte responsabilità del 40enne che, oltre all'anticipo per la locazione delle case vacanze, avrebbe chiesto alle sue vittime anche una copia dei documenti d'identità. Dati che, spiegava l'uomo agli acquirenti, sarebbero serviti per la compilazione dei contratti d'affitto.

Una truffa a catena

Con questo metodo, che secondo la Polizia corrisponde a un vero e proprio modus operandi, l'uomo sarebbe riuscito a recuperare nel corso del tempo numerosi nominativi e informazioni di persone realmente esistenti. Tali dati sarebbero poi stati utilizzati dal presunto truffatore per attivare servizi bancari e strumenti finanziari - come carte di credito ricaricabili - impiegati per commettere altre truffe, facendo così ricadere le responsabilità sugli stessi truffati. A incastrare l'uomo sarebbe stata l'analisi che gli investigatori hanno effettuato sui vari profili dei social network usati per i presunti illeciti. Gli agenti hanno infatti notato, dai contenuti postati dal 40enne sui propri profili, uno stile di vita al di sopra delle reali possibilità economiche, anche perché formalmente l'uomo risultava essere disoccupato e senza fissa dimora.

Cronaca: i più letti